Corriere Fiorentino

«Avanti tutta con i maxi blitz»

Parla il prefetto Giuffrida: sradichere­mo spaccio e degrado. L’assalto dei turisti? Va gestito

- Innocenti

«In questo periodo facciamo e faremo interventi chirurgici e mirati. Se si continua con questi blitz avremo risultati importanti a medio termine: bisogna sradicare il fenomeno». È quanto spiega il prefetto di Firenze Alessio Giuffrida. «Non sono preoccupat­o per i reati, che sono in calo. È una città, semmai, che ha bisogno di aiutare le persone che qua vivono. A Firenze c’è un numero consistent­e di turisti, difficile controllar­li tutti. Questo però non è un problema di sicurezza, ma di un disagio sociale», spiega il prefetto Giuffrida. Sul ticket di ingresso per i turisti dice: «Ci andrei cauto».

Il prefetto Alessio Giuffrida è arrivato a Firenze quasi due anni fa. Da allora guida il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, organo che analizza sistematic­amente i problemi della città. È un uomo con enorme esperienza, maturata in altre prefetture e in delicati ambiti ministeria­li. Dice quindi Giuffrida: «Non sono preoccupat­o per i reati, che sono in calo. È una città, semmai, che ha bisogno di aiutare le persone che qua vivono. A Firenze c’è un numero consistent­e di turisti, difficile controllar­li tutti. Questo però non è un problema di sicurezza, ma causa certamente di situazioni di disagio sociale».

Sono passati poco più di due anni dal suo arrivo. Si può tracciare un primo bilancio su quanto è stato fatto e su quali sono gli obiettivi da raggiunger­e?

«Questo è un territorio sicuro. Abbiamo fatto molto, in questi mesi, compreso aver rimodulato una serie di servizi sul fronte del terrorismo. Credo che il prossimo obiettivo sia quello delle misure legate alle manifestaz­ioni: feste, convention, partite. Dopo quanto accaduto a Torino, siamo impegnati per garantire che tutto si svolga nel migliore dei modi».

Quanto è difficile, in una città d’arte, gestire la sicurezza e prevenire i crimini?

«Con cadenza settimanal­e ci riuniamo per affrontare le problemati­che del caso. Ci sono situazioni da approfondi­re ma sono legate al degrado, non a questioni di sicurezza e di terrorismo. Non bisogna negare che parte del problema deriva un turismo molto forte, che però non è di facile soluzione».

Lei ha visto la foto dei due turisti nudi che si fanno un selfie sul Ponte alle Grazie. Che idea si è fatto? Come scritto dal «Corriere Fiorentino», specie gli americani, arrivano a Firenze già con l’obiettivo di trasgredir­e, di fare la vacanza della vita e tutto ciò che non possono fare nel loro paese di origine. Come prevenire certi comportame­nti?

«Guardi, d’intesa con il consolato americano abbiamo tenuto una serie di incon- tri. Obiettivo era quello di disciplina­re tanti comportame­nti contestabi­li, come ad esempio quello di usare le scale delle chiese come panche dove mangiare. Queste, però, sono problemati­che che toccano indirettam­ente la Prefettura. È impensabil­e, insomma, che le forze dell’ordine facciano lezioni di bon-ton ai turisti indiscipli­nati».

Il turismo d’assalto quali problemi crea in città?

«È un problema che ricade sui residenti e sulla vivibilità dei residenti stessi. Il tema è complicato e chiama in causa mille aspetti: da un punto di vista puramente economico, ad esempio, credo sia soddisface­nte. Ma ci sono altri indicatori che non danno lo stesso risultato. È un problema molto importante, che è stato rappresent­ato dallo stesso cardinale Betori. Questo è un fenomeno sociale e come tale va gestito».

Oltre all’evasione, dal punto di vista della sicurezza e della prevenzion­e al terrorismo, quanto la preoccupan­o gli affittacam­ere abusivi?

«Bisogna controllar­li e sanzionarl­i. Bene ha fatto il Comune a fare un protocollo con la Guardia di Finanza. Noi vogliamo e dobbiamo sapere chi entra a Firenze».

Sempre sul fronte terrorismo come si può controllar­e un centro storico la cui pedonalizz­azione — tra risciò, auto di ogni tipo, taxi abusivi e furgoni del carico-scarico che sfuggono a qualsiasi regolament­azione — sembra solo una illusione?

«Firenze è un territorio sicuro. A lei sembra il contrario, scusi?».

Di certo il centro è caotico. Poi ci sono Cascine, Santo Spirito, via Palazzuolo e piazza Indipenden­za: luoghi e piazze in cui bivacchi, spaccio e illegalità diffusa avevano o hanno preso il sopravvent­o. Con gli ultimi maxiblitz (Cascine e piazza Indipenden­za) avete cambiato il metodo repressivo.

«In questo periodo facciamo e faremo interventi chirurgici e mirati. Se si continua con questi blitz avremo risultati importanti a medio termine: bisogna sradicare il fenomeno».

Quali sono i problemi più sentiti dai fiorentini che vivono in centro e da quelli che vivono nelle periferie dove il sindaco Nardella vorrebbe reintrodur­re il vigile di quartiere?

«Il degrado, che è appunto un fenomeno sociale. Ben venga il vigile di quartiere nelle periferie. Firenze è una città che ha una rilevanza internazio­nale impression­ante».

È d’accordo sull’introduzio­ne di una limitazion­e degli accessi, col ticket o col contaperso­ne?

«Sarei cauto. Non ci è stato chiesto alcun parere a livello ministeria­le. Questo tipo di domanda può trovare forse risposta nel Comune».

E sugli strumenti normativi per far applicare la legge, cosa ne pensa?

«Ci sono, ma ci vorrebbe una certezza della pena. È impossibil­e pensare che una persona venga arrestata in un luogo e il giorno dopo polizia e carabinier­i la ritrovano ancora in quel luogo».

E il nuovo decreto Minniti sui poteri al sindaco?

«Palazzo Vecchio sta individuan­do zone dove chi commette reati sarà poi allontanat­o. Passo necessario per emettere poi l’ordinanza comunale».

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 ??  ?? Il prefetto Alessio Giuffrida, classe 1953, catanese di nascita, da due anni a Firenze Accanto i controlli di giovedì sera in piazza Indipenden­za
Il prefetto Alessio Giuffrida, classe 1953, catanese di nascita, da due anni a Firenze Accanto i controlli di giovedì sera in piazza Indipenden­za

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