Corriere Fiorentino

«Basta così poco per farli felici E commuoverl­i»

- J.Sto.

«Vi prego, fatemi un po’ di compagnia, mi sento tanto sola». Tante volte Nadia Pecoraro, assistente sociale a Firenze, si è sentita ripetere questa frase dagli anziani assistiti. Una frase chiara, sintomo della solitudine che si trovano a vivere molti over 75. «Non chiedono molto, per accontenta­rli basta poco. I loro bisogni sono spesso i più elementari: vogliono qualcuno con cui parlare, qualcuno a cui raccontare la loro vita, qualcuno con cui fare una partita a carte, qualcuno con cui fare una passeggiat­a in centro o visitare sempliceme­nte un museo». Richieste semplici, sempre più difficili da esaudire per i familiari. «Non è più come 30 anni fa. Oggi la società è cambiata. I figli degli anziani lavorano di più, non hanno più tempo. E finiscono per delegare qualcun altro. Non è mancanza d’affetto, è una questione socio-culturale». Anziani ancora autosuffic­ienti, lucidi di mente ma bisognosi per destreggia­rsi nella quotidiani­tà. «Spesso ci chiedono aiuti tecnici per pagare le bollette, non sanno utilizzare internet. Altre volte ci chiedono di fissare una visita medica oppure di accompagna­rli a fare la spesa». E poi ci sono quelli più vanitosi, che «ci chiedono di accompagna­rli dal parrucchie­re». Esaudire le richieste degli anziani, spiega Pecoraro, «dà sempre grandi soddisfazi­oni, si commuovono con poco». Un esempio su tutti: «Una volta ho accompagna­to una signora da un’amica che non vedeva da molti anni, nonostante abitassero nello stesso quartiere. Quando si sono incontrate, si sono messe a piangere».

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