Alessandria d’Egitto? Si ascolta al «Novecento»
Siamo nel chiostro del Museo Novecento di Firenze ma sembra di stare nel centro di Alessandria d’Egitto. Basta chiudere gli occhi e ascoltare: ecco il traffico sul lungomare The Corniche, il brusio della famosa biblioteca, le voci degli alessandrini che si spostano lungo Khaled Said Street, i richiami alla preghiera che si diffondono dai minareti, i ricordi del vecchio cinema La Jetée, le storie di teatranti, scrittori, attivisti. I suoni sono riprodotti dalle 16 colonne del cortile: è A Sonic Map of Alexandria, dal 14 luglio al 3 settembre (in collaborazione con Radio Papesse), all’interno della rassegna Middle East / Voices & Sounds, curata dall’associazione Map of Creation. L’istallazione audio fa parte di Alexandria Streets Project, un progetto artistico e sociale di mappatura sonora realizzato da Julia Tieke e Berit Schuk, che nel 2012, quasi due anni dopo la rivoluzione del 2011, durante la presidenza di Mohamed Morsi, hanno raccolto i rumori, la musica delle strade di Alessandria e intervistato i suoi abitanti. Grazie a un’installazione immersiva, a sedici canali, le strade di Alessandria d’Egitto rivivranno nel chiostro: basterà avvicinarsi a una delle colonne (accanto alle quali ci saranno le «cartoline» dei luoghi raccontati e una didascalia) per ascoltare una delle storie — in arabo, francese o inglese — che animano i suoi quartieri, basterà poi allontanarsene, per godere del brusio di una città in fermento, in un momento di transizione. L’idea è quella di utilizzare l’arte per rafforzare il dialogo tra il Museo e le comunità di lingua araba di Firenze: egiziani e arabi saranno invitati a incontrare le autrici e vedere l’opera per poi a spiegarla ai fiorentini, diventando così interpreti dell’installazione e «ambasciatori» della cultura del Medio Oriente. Ingresso libero.