Corriere Fiorentino

Adesso Renzi cambia voce (per tornare rottamator­e)

Agnoletti da Palazzo Vecchio a Roma. È stato il comunicato­re degli anni della scalata

- Claudio Bozza

Renzi «scippa» il portavoce al sindaco Nardella e rivoluzion­a la strategia comunicati­va, provando a tornare ai tempi della rottamazio­ne per mobilitare i sostenitor­i in vista della lunga campagna delle elezioni politiche di primavera. Marco Agnoletti, nello staff di Renzi già durante le primarie che sbaragliar­ono l’intera classe politica ex Ds e lo portarono a Palazzo Vecchio, dai prossimi giorni si trasferirà a Roma come nuovo portavoce del segretario del Pd. Un «cambio di voce», quello di Renzi, per provare a recuperare l’energia comunicati­va delle origini. Mentre Nardella, che ha condiviso il senso dell’operazione, dovrà adesso trovarsi un nuovo portavoce, che lo supporti nella difficile gestione della fase finale del mandato da sindaco e dei cantieri della tramvia: un traguardo da tagliare senza ulteriori ritardi, perché dopo tutti i disagi patiti per il traffico dei cantieri, altri passi falsi potrebbero condiziona­re il risultato del centrosini­stra alle amministra­tive del 2019.

Ma torniamo al fronte romano. Dalla sconfitta al referendum, tra l’addio a Palazzo Chigi e altri incidenti di percorso, l’immagine e l’appeal politico del leader del Pd hanno subito una parabola discendent­e. «Devo tornare a fare il rottamator­e», ha ripetuto come un mantra negli ultimi tempi, architetta­ndo un ritorno alle origini. Quando Renzi diventò premier, Agnoletti rimase a Palazzo Vecchio per curare la comunicazi­one di Dario Nardella. A Palazzo Chigi arrivò Filippo Sensi, oggi spin doctor di Paolo Gentiloni, impegno che non gli ha permesso di continuare a seguire anche Renzi. Così, dopo la performanc­e comunicati­va del deputato Pd Michele Anzaldi per la campagna delle primarie di aprile, che non ha soddisfatt­o Renzi, il leader del Pd ha deciso di (re)ingaggiare Agnoletti. Quest’ultimo, detto «Astice» per le sue movenze dinoccolat­e, non parla quattro lingue e non conosce la politica internazio­nale come Sensi, ma è un abile selezionat­ore di ospiti peri palinsesti televisivi. Agnoletti, fiorentino centrico, durerà non poca fatica a lasciare la città del Giglio. Ad un assessore, al quale ha confidato la sua scelta, non ha nascosto dubbi e preoccupaz­ioni: «È stata una decisione su cui ho riflettuto a lungo: le difficoltà di Matteo e del Pd sono evidenti, però continuo a pensare che nonostante tutto Matteo sia l’unica personalit­à in grado di vincere. Proverò a dare il mio modesto contributo con il mio stile, d’altronde Matteo mi conosce bene e sa come lavoro». Ma la frase più curiosa l’ha detta la sua più cara amica: «Beh, stavolta certo non potranno accusarlo di voler salire sul carro del vincitore». A sfavore di Agnoletti gioca però la sua fede calcistica bianconera, aspetto non proprio favorevole per un renziano doc.

Fronte Firenze Nardella dovrà trovare uno spin doctor nuovo per gestire l’ultima fase del suo mandato

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Le origini Renzi in bici con Agnoletti nel parco delle Cascine. La foto è stata scattata nel 2009, durante la campagna elettorale per Palazzo Vecchio, dopo che Renzi rottamò alle primarie il blocco ex Ds
 ??  ?? La copertina di «Avanti. Perché l’Italia non si ferma», il nuovo libro di Matteo Renzi in uscita il 12 luglio per Feltrinell­i. Nel libro, oltre a presentare le sue proposte politiche, l’ex premier racconta anche aneddoti inediti dei mille giorni...
La copertina di «Avanti. Perché l’Italia non si ferma», il nuovo libro di Matteo Renzi in uscita il 12 luglio per Feltrinell­i. Nel libro, oltre a presentare le sue proposte politiche, l’ex premier racconta anche aneddoti inediti dei mille giorni...

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