A Fiesole i fuochi «fai da te» Il San Romolo del consigliere
Erano stati annullati, poi la sorpresa. In piazza tutti col naso all’insù
I fuochi di San Romolo non s’avevano da fare. Ma a Fiesole, per la festa del Patrono, qualcuno non ha resistito alla tentazione di disobbedire. E i fuochi d’artificio ha deciso di farli per conto proprio. Dietro gli scoppi a sorpresa c’è un consigliere comunale che non si è limitato a far esplodere dei banali mortaretti, ma fuochi d’artificio veri. Quasi due minuti di lampi rossi, bianchi, verdi, blu, immortalati in un video che sta circolando sui social network in cui si vede lo spettacolo con, sullo sfondo, il campanile della cattedrale di San Romolo.
Per il Comune non c’era abbastanza tempo per organizzare la tradizionale festa dei fuochi, la nuova circolare del capo della polizia sulla sicurezza negli eventi pubblici era uscita troppo a ridosso dell’evento fiesolano: così aveva spiegato il sindaco Anna Ravoni per motivare il «no». Ma qualcuno giovedì ha voluto fare a tutti i costi il colpaccio pirotecnico. Non appena finiti gli spettacoli in programma per il patrono, con i fiesolani ancora ad affollare piazza Mino, i fuochi sono partiti da un terreno privato a ridosso del centro. Il «colpevole» è un consigliere comunale di maggioranza. Una sfida al sindaco, dopo giorni di polemiche e mugugni per il gran divieto, col Pd e Forza Italia schierati contro la festa dimezzata? «No — chiarisce il consigliere che chiede l’anonimato — Semmai una sfida alla paura. Non dobbiamo avere paura, perché altrimenti va a finire che si diventa schiavi di questo terrore. Invece le cose possono essere gestite col buon senso». L’anonimo consigliere spiega di essersi informato sulle leggi: «Su area privata è comunque possibile farli — dice — Ho atteso che finisse il concerto della banda e lo spettacolo di Capossela. Poi ho fatto il blitz».
Il consigliere ribelle precisa però che la decisione del sindaco e del parroco di annullare l’evento pubblico dei fuochi non è stata un errore: «Non c’è stato modo di superare le nuove norme. Ma sono profondamente legato alla tradizione fiesolana, e mi dispiaceva lasciare i miei concittadini senza questo spettacolo. Ho voluto fare un regalo alla città». E a Fiesole, alla fine della festa del Patrono, in tantissimi sono rimasti con le teste all’insù, a guardare i fuochi con sullo sfondo il campanile della cattedrale di San Romolo. Come tutti gli altri anni.
«La scelta di cancellarli è corretta, ma non era giusto privare i cittadini dello spettacolo»