Corriere Fiorentino

UN PIANO COERENTE PER RENZI

- di Paolo Ermini

C’è un problema nel rapporto tra Papa Francesco e l’opinione pubblica italiana. A una diffusa simpatia nei confronti di Bergoglio, geografica­mente e socialment­e trasversal­e, non corrispond­e affatto una convergenz­a su valori e atteggiame­nti.

A cominciare dall’immigrazio­ne, su cui secondo i sondaggi gli italiani non sono affatto propensi ad aprire le braccia (salvo farlo ogni giorno con i venditori di colore sulle soglie dei bar). Nel nuovo colloquio con Eugenio Scalfari, pubblicato ieri da «Repubblica», il Papa pronostica un esodo continuo dai Paesi poveri verso l’Europa (di cui non a caso ricorda il passato coloniale), auspica che non si chiudano le porte ai poveri e dichiara di temere un’alleanza dell’Occidente contro i profughi. Al di là della volgarità con cui a volte per opportunis­mo viene trattato anche il Papa, è difficile per chiunque non condivider­e preoccupaz­ioni che sono l’espression­e più alta dell’umanesimo cristiano. Ma Francesco esprime un principio, ai politici spetta decidere concretame­nte quale strada prendere, quali criteri adottare. Anche per non lasciare poi soli i prefetti a gestire l’emergenza sbarchi. La necessità di formulare una politica organica dell’immigrazio­ne investe tutti i leader. Di governo, di maggioranz­a e di opposizion­e. E chiama in causa anche il segretario del Pd, che negli ultimi giorni ha affrontato più volte la questione. Ma non con cristallin­a coerenza. Per non cedere troppo vantaggio a Lega e Cinquestel­le, lo stesso Renzi che difende lo «ius soli» (e cioè il diritto alla cittadinan­za, a determinat­e condizioni, per i figli di stranieri nati in Italia) ha parlato poi di «numero chiuso» nell’accoglienz­a dei migranti e del dovere morale di aiutarli nei loro Paesi di origine. Alla sua sinistra, anche nel Pd, hanno gridato allo scandalo, secondo uno schema vecchio quanto la propension­e della sinistra a isolarsi dal sentimento popolare e dai timori della gente comune. Ma Renzi non può limitarsi a slogan o a battute, tanto più su un fronte tanto cruciale. Elabori un suo progetto e lo spieghi ai cittadini. Tutto insieme. C’è troppa ignoranza in questo Paese per spingerlo alle semplifica­zioni più controprod­ucenti. Anche a prescinder­e dai moniti del Vaticano.

Lunga strada Il leader Pd non può limitarsi a slogan, specie su un fronte tanto cruciale Elabori un suo progetto e lo spieghi ai cittadini

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