MESSIA LAICO CERCASI PER L’EUROPERETTA (IN MEZZO AI COLOSSI)
Caro direttore, tornato dal Messico per una cooperazione giudiziaria, promossa dalle reciproche Scuole della Magistratura, ho scoperto che il Messico fra dieci anni sarà non solo il più importante Paese latinoamericano, ma fra le prime dieci potenze mondiali. Così all’estremo Ovest avremo un colosso economico territoriale che andrà dal Canada agli Usa, al Messico: un’estensione territoriale amplissima con ricchezze naturali ancora enormi, ed in costante sviluppo grazie alle reciproche vicinanze che, di fatto, legheranno gli interessi dei tre Paesi al di là delle formali intese politiche.
Ad Est, parimenti, avremo l’altrettanto sconfinato territorio russo con grandi risorse (soprattutto energetiche) guidato dal pugno duro di un governante che in tal modo riesce a mantenere unito l’ impero russo che altrimenti si dissolverebbe sotto l’esplosione delle etnie locali e di staterelli confinanti, ma ora controllati dal nuovo zar (ed è forse un bene considerata l’esperienza libica). All’estremo Est troviamo la monolitica Cina, apparentemente distante da tutto e da tutti, ma di contro mai così vicina con le sue infiltrazioni economiche, ormai dovunque, e nei settori più disparati (si pensi al nostro calcio!). E per il momento tralasciamo l’India, sonnolente nella sua cultura religiosa atarassica che la rende un’isola (ancor questa sconfinata) separata: ma inevitabilmente, seppure più lentamente, condannata alla globalizzazione dei bisogni indotti dal virus delle magie mediatiche.
Quanto ancora ci metterà a svegliarsi l’India non è detto, ma se si sveglia sarà una sorta di tsunami mondiale. Tutta questa veloce circumnavigazione del globo per dire che la piccola «Europeretta» (senza offese) fra non più di 30 anni si troverà ingoiata dai colossi dell’Ovest e dell’Est e forse, la vendetta della storia, colonizzata da questa e da quella potenza, come a suo tempo (ma non tanto tempo fa) l’Europa fece nel resto del mondo
Non ci vuole molto a capire che l’unica difesa rispetto a questa (ipotetica) provocazione storica rimane solo e soltanto il consolidamento di una vera e definitiva federazione politica ed anche unità degli Stati europei: e non sarebbe ugualmente facile resistere alle spinte dei colossi dell’est e dell’ovest. Ma dove va l’Europa se mantiene vivi egoismi ed interessi nazionali (spesso anche solo regionali) che allontanano piuttosto che avvicinare l’unificazione? Né sembrano emergere figure di grandissimo livello, assolutamente svincolate da interessi nazionalistici e non timorose di perdere elezioni (e poltrone) che possano, come un novello Mazzini, trascinare i popoli europei all’aspirazione che li avvicinò nel dopoguerra. Nascerà mai un messia europeo da qualche parte? Preghiamo.
Prospettive L’unica difesa rispetto ai colossi dell’est e dell’ovest è una forte federazione di Stati