Centomila ventagli anti bagarini
La direttrice dell’Accademia 2 ore fra i turisti: sul gadget le indicazioni contro i sovraprezzi
La crociata anti-bagarini adesso vede in prima linea anche la Galleria dell’Accademia. Dopo l’infopoint voluto da Eike Schmidt nel piazzale degli Uffizi e l’Opera di Santa Maria del Fiore che ha annunciato «il potenziamento delle informazioni sui biglietti e una stretta alle prenotazioni online», ora arriva il ventaglio ideato dalla direttrice Cecilie Hollberg e dalla concessionaria Firenze Musei. Ne hanno stampati centomila e sono in distribuzione da ieri in via Ricasoli. È stata la stessa numero uno dell’Accademia a scendere in strada, tra le 12.30 e le 14, per consegnare il gadget a tutti i turisti in coda.
E questi ultimi hanno molto gradito il cadeau tanto che le scorte a disposizione del museo si sono esaurite quasi subito. «Vogliamo sbarazzarci di quelli che vendono biglietti con un enorme sovrapprezzo — commenta Hollberg — e quindi abbiamo provato a buttare giù due idee: in un primo momento avevamo pensato a dei bigliettini, ma poi si è scelto il ventaglio che con questo caldo ha anche una funzione che definirei sociale perché è utile sia a rinfrescare l’attesa della visita alle meraviglie custodite nel museo, sia ad apprendere informazioni utili per non cadere in costose offerte saltacoda». Sui ventagli, infatti, sono presenti le indicazioni sui prezzi ufficiali della Galleria (biglietto intero € 8.00, biglietto gratuito minori di anni 18, costo della prenotazione € 4.00) in modo da contrastare lo spiacevole fenomeno dei «bagarini», che, offrendo insieme al biglietto un servizio di guida e la possibilità di evitare la coda, alzano i prezzi in maniera considerevole. E basta guardare le proposte degli «skip the line» per rendersi conto del ricarico: 45 euro per gli adulti, 35 euro per gli studenti e 25 euro per i ragazzi da 6 a 18 anni (per loro l’entrata dovrebbe essere gratuita).
Sul gadget, inoltre, sono specificati i riferimenti per contattare la Galleria dell’Accademia e prenotare la visita, mentre uno speciale QR code permetterà, attraverso il proprio smartphone, di collegarsi al sito del museo e scaricare guida e mappa. E a caratteri cubitali la direttrice ha voluto che fosse scritto in neretto, in rilevo e in italiano e inglese «Attenti ai bagarini». Cecilie Hollberg spera che la sua iniziativa «possa avere un effetto positivo, ma ci vorrebbe anche una legge nazionale che vieti questo tipo di mercimonio come c’è già per gli stadi e i concerti. Altrimenti tutte le nostre idee contro questo sgradevole fenomeno risulteranno sempre dei palliativi». La direttrice dell’Accademia per quasi due ore, nonostante il caldo asfissiante, si è fermata a parlare coi turisti in attesa di entrare nel museo, ha cercato di spiegare loro perché era stata costretta a «scendere in strada» e ha distribuito almeno un migliaio di gadget. Ha consegnato un ventaglio anche all’assessora Anna Paola Concia, arrivata davanti al museo per sostenere l’ iniziativa.
Hollberg ha fatto tutto questo gomito a gomito con i bagarini (a cui ha lanciato sguardi di sfida) che, nel frattempo, cercavano di piazzare i loro ticket maggiorati. Ma per gli «skip the line» quella di ieri è stata una giornata da dimenticare: a un certo punto, infatti, visto l’esercito schierato dalla direttrice davanti all’Accademia per far fronte all’assalto, i bagarini (se ne contavano quindici, vestiti con camicia, cravatta e tesserino di riconoscimento appuntato al petto) si sono visti costretti a lasciare la postazione e, per un giorno, a rinunciare agli incassi.
Appello a Roma Serve una legge contro questo mercimonio o queste iniziative saranno solo un palliativo