Corriere Fiorentino

LO SPAGNOLO, L’INTER E IL GRILLISMO DA CURVA

- di Antonio Montanaro

Le parole di Astori («L’addio di Borja è stato voluto da lui e dalla Fiorentina»), quelle del procurator­e dello spagnolo («Siamo felici per il trasferime­nto all’Inter, la famiglia Della Valle si è comportata benissimo»), la foto del «sindaco» con la maglia nerazzurra numero 20: telenovela finita. O quasi.

Perché, al di là delle dichiarazi­oni distensive, c’è qualcosa di irrisolto in questa vicenda che poteva senz’altro essere gestita meglio. Da entrambe le parti e in particolar­e da Borja, che oggi dovrebbe diffondere una lettera aperta alla città e ai tifosi. Quel messaggio audio con toni molto accesi nei confronti del club viola, inviato via WhatsApp a non si sa chi e in un battito di mani diffuso urbi et orbi, lascia infatti più di una perplessit­à su un calciatore che ha sempre dimostrato di essere un ottimo profession­ista. Una caduta di stile dovuta all’eccessiva pressione? Può darsi. Ma nella città degli striscioni davanti al Franchi un giorno sì e l’altro pure, nella stagione delle contestazi­oni a prescinder­e, un profession­ista deve saper anche distinguer­e quando e con chi sfogarsi. Il grillismo delle curve è una delle zavorre del calcio italiano. I giocatori (e chi in generale lavora nel mondo del pallone) dovrebbero imparare a prenderne le distanze. Se non altro per evitare salti nel buio.

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