«Musei aperti fino a tardi per spalmare i turisti»
Luca Perfetto, com’è andato il tour con l’assessore Concia ?
«È stato educativo. Abbiamo convenuto su una serie di criticità da affrontare insieme: bagarini, venditori abusivi, situazione delle code, risciò e bus a due piani che sono un inferno, il simbolo della mercificazione».
Come giudica la città, da tour operator e da fiorentino?
«L’immagine di Firenze nel mondo va molto bene, i flussi sono in fortissima crescita, nei vecchi e nuovi mercati. Forse eccessivamente bene, vista la congestione».
La sua azienda, Florencetown, cosa fa per combattere la congestione del centro?
«Portiamo il più possibile i turisti fuori dalle mura: giri in bici, tour a tema medievale, altri specializzati sulle chiese o sull’Oltrarno».
Ma si sa che i turisti chiedono sempre le stesse cose: Uffizi, David, il quadrilatero romano...
«Sarei il più felice del mondo se potessi deviare i flussi dalle solite zone, ma se eliminasse gli Uffizi dall’offerta non potrei più lavorare a Firenze». Dunque? «Con offerte di qualità, diversificate e a prezzi alti, punto sul turismo di fascia elevata».
Come si può evitare la congestione delle file?
«Non convincerà mai a un turista americano a rinunciare all’Accademia per il museo Bardini prima che parta, ma è possibile dargli un’alternativa mentre si trova spiazzato dalla coda, disperso e ciondolante in attesa del suo turno. L’idea del punto informativo è stata ottima. Era una nostra idea. E può servire a questo». Da dove si comincia? «Instaurando tutti insieme, noi e l’amministrazione, un più stretto rapporto con il turista possiamo farlo uscire dagli stereotipi. Poi tenendo aperti i musei la sera: il turista che viene dalla crociera deve per forza visitarli nel pomeriggio, ma a chi pernotta qui si può dare l’opportunità di visite serali, diversificando i flussi».
Il problema dei bagarini come lo giudica?
«L’abusivismo si batte con la legalità: chi avesse rapporti con loro andrebbe eliminato, prima con una multa e poi togliendogli la licenza. Certi soggetti non meritano di essere chiamati tour operator».
Sanzioni Chi lavora con i bagarini non merita di chiamarsi tour operator, togliamogli la licenza