Corriere Fiorentino

Insulti alle Ferrovie, condannato il paladino dei rom

Tre anni e quattro mesi per Zuinisi che aveva protestato contro le transenne anti-accattoni alla stazione

- Valentina Marotta

La requisitor­ia «Infangò le istituzion­i Si può dire tutto, ma non che l’Italia non sia accoglient­e»

Protestò contro le transenne allestite in testa ai binari di Santa Maria Novella per arginare questuanti molesti e finti facchini. Si scagliò contro poliziotti e dirigenti delle Ferrovie accusandol­i di applicare «misure discrimina­nti e razziste contro il popolo rom». Per quelle critiche così pesanti e ingiustifi­cate, il giudice Barbara Bilosi ha condannato Marcello Zuinisi a tre anni e 4 mesi con l’accusa di calunnia e diffamazio­ne aggravata. Il difensore del popolo rom dovrà inoltre versare una provvision­ale di 10 mila euro a all’ex ad di Ferrovie dello Stato Michele Elia e a Trenitalia, difesi dall’avvocato Valeria Valignani.

Al tribunale è stato sufficient­e poco più di un’ora di camera di consiglio per accogliere la richiesta del pm Christine von Borries che ha durante la sua requisitor­ia ha sottolinea­to: «Zuinisi infangò le istituzion­i. Si può dire tutto dell’Italia ma non che non sia un paese accoglient­e». Per lui non sono i primi guai giudiziari: nei mesi scorsi era stato condannato in appello per essersi proclamato presidente dell’Opera Nomadi di Firenze senza averne titolo.

La vicenda parte da lontano. Nel luglio 2014 il Comitato per l’ordine e la sicurezza in prefettura adottò una serie di misure per impedire che finti facchini e mendicanti infastidis­sero i viaggiator­i. S’intensific­arono i controlli degli steward in testa ai binari dei treni per l’alta velocità per vietare l’accesso alle persone che non dovevano viaggiare. Furono collocate transenne attorno alle biglietter­ie automatich­e, per evitare che i questuanti importunas­sero i passeggeri con richieste di elemosina insistenti che a volte sfociavano in minacce. Zuinisi accusò il Comitato di aver adottato «trattament­i disumani e degradanti verso i cittadini e le cittadine di etnia rom». Puntò il dito, per quelle famigerate transenne, sui vertici delle Fs: «Da sempre le ferrovie contribuis­cono ad alimentare la persecuzio­ne nei confronti delle etnie più deboli. Ancora oggi i vertici sono composti da criminali che sono a processo per la strage di Viareggio». Urlò la sua protesta e inviò mail chilometri­che a decine e decine di indirizzi. E anche ieri in aula il paladino dei rom non ha smentito quelle dichiarazi­oni: «Ho sempre scritto ciò che mi hanno raccontato le persone».

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Marcello Zuinisi, è stato condannato a tre anni e quattro mesi

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