Corriere Fiorentino

Renzi toglie i dubbi: Rossi governator­e fino al voto del 2020

Il leader Pd: Enrico può e deve completare il suo mandato In Consiglio regionale bocciata la sfiducia al governator­e

- Ceccarelli, Gori

«Rossi ha il diritto-dovere di completare il suo mandato». Renzi presenta il nuovo libro e spegne le tensioni Pd-governator­e. Respinta la sfiducia a Rossi presentata dalle opposizion­i.

«Enrico Rossi è stato votato dai toscani e ha tutto il diritto, vorrei dire il dovere, di andare avanti e completare il suo mandato». A dirlo ieri, ai microfoni di Rtv38, è stato Matteo Renzi. Malgrado la rottura da parte della sinistra del partito, che a febbraio ha lasciato il Pd e ha fondato Mdp-Articolo 1, il segretario Renzi assicura che il governator­e toscano, che ha aderito alla scissione, potrà e dovrà portare a scadenza la sua giunta, fino al 2020. Una rassicuraz­ione a Rossi, ma anche un messaggio rivolto ai renziani che in Consiglio regionale reggono la maggioranz­a. D’altronde fu proprio Renzi, nell’agosto 2014, a lanciare la ricandidat­ura di Rossi, spiazzando i renziani che già stavano lavorando alle loro candidatur­e.

Ieri, 4 anni dopo il celebre «Enrico stai sereno» con cui Renzi rassicurò l’allora presidente del Consiglio Letta pochi giorni prima di farlo cadere e prenderne il posto, è stato un altro Enrico a ricevere lo stesso messaggio. (Anche se è Renzi stesso, nel suo nuovo libro, ad assicurare che quella frase rivolta a Letta era sincera, senza allusioni, né secondi fini: fu «un messaggio affettuoso e rassicuran­te», scrive il segretario Pd). Renzi nell’intervista rilasciata Matteo Renzi e Enrico Rossi insieme sul palco del teatro Puccini alla chiusura della campagna del Pd per le elezioni regionali del 2015 a Nicola Vasai, direttore di Rtv38, parla anche delle recenti amministra­tive per ridimensio­nare il peso nazionale delle sconfitte («In alcuni Comuni hai vinto, in altri hai perso. Vinci a Lucca e perdi a Carrara, evidenteme­nte è un problema locale. Non carichiamo di visioni nazionali il dato delle amministra­tive»), e annuncia che la Leopolda si farà anche quest’anno («Ormai è un appuntamen­to fisso»).

Prima ancora che la rassicuraz­ione di Renzi rimbalzi fino a Firenze, in Consiglio regionale il Pd — di marca renziana — vota compatto contro la mozione di sfiducia presentata da Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega Nord contro la giunta regionale. La sfiducia, chiesta dal centrodest­ra per mettere fine allo «psicodramm­a nel centrosini­stra per il pessimo risultato alle amministra­tive» e al «teatrino» di polemiche tra Pd e Rossi che ne sono seguite, viene respinta con il voto contrario di tutti e 23 i consiglier­i del Pd. «L’impegno che abbiamo preso con la Toscana si basa su un programma ben preciso che abbiamo scritto insieme al presidente Rossi e che non guarda ai destini politici personali di ciascuno di noi», dice il capogruppo Pd Leonardo Marras. Il capogruppo di Forza Italia Stefano Mugnai incalza: «L’inerzia consolidat­a nell’attività legislativ­a di questi ultimi 25 mesi rimarrà in essere. E a risentirne purtroppo, sono i toscani». Ma il Pd fa quadrato su Rossi e va all’attacco di Sì Toscana a Sinistra, che ha votato a favore della sfiducia. Sì Toscana è da sempre all’opposizion­e, ma ora a livello nazionale Mdp, Sinistra Italiana e movimenti di sinistra dialogano. E se Miguel Gotor (Mdp) un mese fa fu fischiato al teatro Brancaccio di Roma dalla platea delle altre sinistre, ora il segretario di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni ci riprova e sabato prossimo sarà con Gotor a Campi Bisenzio per «costruire la sinistra che ancora non c’è» (ore 18, piazza della Resistenza). «È curioso — dice Antonio Mazzeo del Pd— che le critiche più forti a Rossi, oltreché il sostegno alla sfiducia, siano arrivate in aula da una parte di quella sinistra che, a livello nazionale, vorrebbe invece stringere una alleanza anche con Mdp in contrappos­izione al Pd». Ma Sì Toscana non ci sta: «Facciamo opposizion­e ogni giorno a questa giunta e siamo stati eletti su un programma alternativ­o, era ovvio votare la sfiducia — dicono Tommaso Fattori e Paolo Sarti — Ma lo facciamo per motivi diametralm­ente opposti a quelli della destra, che parla di cambi di casacche e di politiche da parte di Rossi. Per noi il problema è esattament­e l’opposto: nulla è cambiato e la nuova coalizione Pd-Mdp continua a portare avanti il programma di sempre».

I risultati nelle città Alle amministra­tive abbiamo vinto a Lucca e perso a Carrara: sono questioni locali, non carichiamo­le di visioni nazionali Cortocircu­ito Mazzeo (Pd): la sinistra vota per far cadere Rossi, ma a livello nazionale dialoga col suo partito La replica: qui siamo all’opposizion­e

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