Lo slalom del sindaco (che si gioca il bis)
Mancano poco più di 650 giorni alle elezioni amministrative. Maggio 2019 è più vicino di quanto sembra. E Dario Nardella si tuffa nella volata finale, promettendo che da qui alle elezioni saranno rifatti decine di marciapiedi, giardini, giochi per bambini e risanate molte case popolari. Dove? Tutto nelle periferie, sulle quali Palazzo Vecchio ha deciso di concentrare centinaia di milioni di investimenti, dedicando forte attenzione ai Quartieri 2,3, 4 e 5. La precedente amministrazione, guidata da Matteo Renzi, aveva puntato tutto o quasi sul centro storico, con le pedonalizzazioni ed investendo molto a livello mediatico sulla ribalta mondiale della città. Una strategia precisa, per massimizzare il consenso, che poi lo ha pure portato a Palazzo Chigi, evitando però di aprire i cantieri per le tramvie, consapevole che avrebbero causato forti disagi. Oggi il suo successore, Nardella, non a caso rilancia sulle periferie, troppo spesso dimenticate. È un importante cambio di rotta, frutto di una presa di coscienza: anche Firenze è contendibile politicamente. Al sindaco va riconosciuto il coraggio di aver fatto partire, in contemporanea, i lavori per entrambe le linee del tram. Questa strategia consentirà sì di massimizzare i benefici quando Sirio collegherà la Stazione a Careggi e all’aeroporto, ma in compenso cantieri così invasivi hanno trasformato il traffico di Firenze in un gorgo infernale, da quasi due anni. Una situazione pesante, con ripercussioni notevoli sul consenso dell’amministrazione. E Nardella, proprio per questo, sta facendo di tutto per inaugurare le tramvie per il prossimo San Valentino: un traguardo che darebbe ai fiorentini più di un anno di tempo per godere dei benefici della «cura del ferro», una sorta di risarcimento per i disagi patiti. Se ci fossero ritardi importanti, la riconferma di Nardella sarebbe davvero a rischio. Per questo, ogni giorno, Palazzo Vecchio sta col fiato sul collo ai costruttori. Tutto mentre il sindaco promette che, entro la fine del mandato, saranno finiti un bel po’ di cantieri in periferia. Dove risiedono 310 mila fiorentini: tre quarti degli elettori. Deluderli avrebbe un effetto micidiale.