«C’è una fuga di gas: scappate»
Rifredi, evacuati 8 palazzi. Tubo tranciato nel cantiere della banda larga. Nardella furioso
«Fuori! Fuori, tutti fuori, c’è una fuga di gas!». Ieri mattina i residenti di via Michelazzi sono stati svegliati dai vigili del fuoco che bussavano alle loro porte. Un tubo del gas tagliato di netto dagli operai di Open Fiber, che lavoravano alla posa della fibra ottica, ha costretto all’evacuazione di otto palazzi. «L’odore di gas si sentiva per tutte le scale, forte» racconta Martina che abita proprio sopra il cantiere. «Dormivo, non mi ero accorta di niente. Sono uscita di casa in pigiama» dice, mentre cerca un caricabatterie per il cellulare, da sfollata, alla Misericordia di Rifredi. Inizialmente i palazzi evacuati sono quattro, ma i vigili del fuoco si rendono conto che la situazione potrebbe peggiorare: «Un palazzo è completamente vuoto, altri appartamenti anche, qualcuno è in vacanza, altri erano già usciti per lavoro» spiega il caposquadra.
Martina è una delle circa quaranta persone evacuate che si sono ritrovate a pranzo alla Misericordia, ad attendere di tornare a casa. C’è Milena, anziana, insieme al marito e ai dirimpettai di pianerottolo, ci sono mamme con bambini. Jordan dorme nella carrozzina: ha due mesi, la mamma e i due fratellini sono a tavola con una coppia di giovani. La mamma di Jordan è di colore, la giovane ragazza a tavola con lei è brasiliana. «Ci sono persone di tutti i continenti» dice sorridendo il marito. Due tavoli più in là c’è un’altra giovane mamma con il velo, accanto una famiglia indiana. «All’inizio non mi ero nemmeno alzata — racconta Martina — poi insistevano, ho sentito confusione per le scale. Allora ho aperto». Martina si è preoccupata di evacuare anche le sue gatte. «Ho pensato che potevo saltare in aria, ma non potevo lasciarle lì» dice. Aspettano, pazienti, chiedendo a chiunque a che punto sono, perché «sì, bello, sembra la festa di via Michelazzi — dice Milena — ma vorrei tornare a casa». Alle 15 ci sono ancora delle sacche di gas intrappolate nel sottosuolo, per questo si chiamano altri tecnici per far aprire i tombini e far «prendere aria». Alle 16, anche i vigili del fuoco lasciano via Michelazzi, gli ultimi residenti rientrano alle 17.
Intanto, per tutto il giorno, dal Comune hanno cercato di capire di chi fossero le responsabilità. «Se ci saranno altri incidenti bloccheremo i lavori della banda larga. È inaccettabile, non è la prima volta» ha detto Dario Nardella, annunciando di aver chiamato l’ad di Open Fiber, Tommaso Pompei, per chiedere «garanzie». La società, dal canto suo, spiega che «la condotta del gas in ghisa non è stata tranciata dalla sonda ma ha ceduto in un punto di giunzione come conseguenza delle vibrazioni».
In serata, però, arriva la precisazione di Toscana Energia: «La trivella della società che stava lavorando alla posa della fibra ottica — spiegano — ha rotto un giunto della tubazione gas. Le foto in nostro possesso scattate immediatamente dopo l’evento lo dimostrano inequivocabilmente».
Botta e risposta La ditta si difende: non è colpa nostra Toscana Energia: siete stati voi, ci sono le foto