Corriere Fiorentino

Drogato e ubriaco in fuga sui viali, condannato

Sei anni e mezzo al ventenne: tentò anche di investire il poliziotto che gli intimava l’alt

- Valentina Marotta

Federico Bini, il ventenne condannato

Stordito da alcol e droga, guidò contromano lungo i viali, sfrecciò per le strade del centro storico, dribblò auto posteggiat­e, speronò un cordolo e alla fine tentò di investire un poliziotto che gli intimava l’alt. Una folle corsa lunga diciotto minuti.

Federico Bini, la sera del primo aprile, fu arrestato per tentato omicidio, danneggiam­ento, lesioni e resistenza a pubblico ufficiale, guida senza patente,guida in stato di ebbrezza e di alterazion­e alcolica. Per lui, ancora in carcere in esecuzione di una misura cautelare, ieri è arrivata la condanna al termine del processo con rito abbreviato: 6 anni e mezzo di reclusione. Il gip Alessandro Moneti deciderà nei prossimi giorni se disporre i domiciliar­i, come richiesto dalla difesa.

«Chiedo scusa alla città e ai miei familiari» ha detto Federico ieri in aula prima che il giudice andasse in camera di consiglio. Fuori i familiari, rimasti per ore nei corridoi ad attendere il verdetto per quel ragazzo dallo spirito ribelle. Già un anno fa era stato sorpreso alla guida di un’auto senza patente: anche in quella occasione era stato fermato ubriaco e stordito dagli stupefacen­ti. Ma ci è ricascato. Quella sera non era solo in auto. Al suo fianco c’era l’amico di sempre, Lorenzo Manetti. E insieme furono arrestati. Ma Lorenzo non è accusato del più grave reato di tentato omicidio e per lui la Procura procederà con il rito ordinario.

Quell’auto fuori controllo lungo le strade del centro storico in un venerdì più affollato che mai aveva spaventato turisti e passanti. La Polo, alle 22.55, era arrivata a tutta velocità in piazza della stazione rischiando di investire due vigili urbani che avevano dato l’allarme. Una volante della polizia aveva iniziato a inseguirla sui viali di circonvall­azione. La Polo aveva dribblato le vetture nel traffico fino a piazza della Libertà, urtando un cordolo divisorio e poi ritornando in piazza San Marco. Quando ha raggiunto via della Mattonaia, Bini non si era fermato di fronte al posto di blocco della polizia e aveva tentato di travolgere un poliziotto che gli intimava l’alt.

Non si era fermato nemmeno quando l’agente si era buttato a terra per evitare di essere travolto e aveva esploso un colpo in aria per tentare di bloccarli. L’inseguimen­to era finito in viale Gramsci, quando la Polo, dopo essere finita su un cordolo, era rimasta bloccata. Dopo un inseguimen­to di diciotto lunghissim­i minuti.

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