Il lavarone in spiaggia fa infuriare i balneari Poi le ruspe in azione
Non c’è pace per i balneari in Versilia: dopo la querelle infinita (e ad ora irrisolta) delle aste sulle concessioni e i divieti di balneazione del passato (quest’estate, anche grazie al bel tempo, le cose vanno bene), ora tiene banco la «invasione» di lavarone. Trattasi di materiale organico trasportato periodicamente a riva durante l’anno dalle correnti marittime, non pericoloso ma poco gradevole per vista e olfatto se non rimosso subito dall’intervento dell’uomo, soprattutto quando presente in modo massiccio. E per diversi giorni, a causa dei ritardi nell’inizio dei lavori di rimozione, il lavarone ha occupato un tratto di litorale fra Lido di Camaiore e Marina di Pietrasanta, suscitando ira e preoccupazione fra i balneari. Perché se è vero che in inverno questo materiale non dà fastidio, nel cuore dell’estate con le spiagge piene di turisti l’immagine offerta non è davvero il massimo. Ieri la situazione si è finalmente sbloccata con l’intervento di alcuni mezzi, attivati dall’amministra zione, che hanno portato via tonnellate di materiale, ma la questione non è risolta: «Finalmente si è capito cosa fare — commenta Emiliano Favilla, decano dei balneari del Lido —. Il sindaco Del Dotto è intervenuto per superare gli impacci burocratici, oggi (ieri, ndr) si è lavorato ininterrottamente e stasera si vedono già i risultati. Ora avanti senza sosta, sino alla fine dell’opera. Passata l’emergenza poi tutti a un tavolo per stabilire cosa fare in futuro, evitando improvvisazioni al ripetersi del fenomeno in estate».