Palazzo Corsini green per la Biennale
La trentesima edizione della mostra dell’antiquariato guarda al ‘900 e punta a sorprendere
Palazzo Corsini come non lo abbiamo mai visto: allestito in modo futuristico, «verde», anticonvenzionale, con un soffitto di vetro per una maggiore luminosità e la ricostruzione di un giardino pensile all’italiana con bordure di bosso, in contrasto con il suo stile barocco. Poi l’Arengario di Palazzo Vecchio che ospiterà un’opera di arte contemporanea del tutto inedita, di un nome celebre come lo svizzero Urs Fischer (mentre due anni fa Jeff Koons portò una creazione di repertorio). E infine 3 mila opere provenienti da oltre 80 gallerie italiane e europee tra le più prestigiose. La trentesima Biennale Internazionale dell’Antiquariato, che si aprirà il 23 settembre fino al primo ottobre, si presenta in grande spolvero: «Sarà la grande mostra dell’arte italiana», come l’ha definita il segretario generale, mercante d’arte e «regista» della manifestazione Fabrizio Moretti. La prima novità sta appunto nell’allestimento completamente rinnovato e affidato al designer e scenografo veneziano Matteo Corvino. La seconda è nell’installazione che accompagnerà la kermesse, su progetto artistico di Fabrizio Moretti e Sergio Risaliti, a cura di Francesco Bonami e realizzato con la collaborazione di Mus.e: Urs Fischer è da anni uno degli artisti di punta della scena internazionale con la sua capacità unica di «trasformare» oggetti di uso comune, che si trovano in casa, in mastodontiche creature artistiche come le super-candele a cera a forma di sedia presentate alla Biennale veneziana. «Ampliamo i nostri confini temporali fino a comprendere gli anni Ottanta del Novecento, in linea con la tendenza internazionale», spiega Moretti che sottolinea anche come un terzo dei collezionisti presenti provenga dall’estero. Proprio all’estero guarda il sindaco Dario Nardella: «La Biennale dell’antiquariato non è solo una delle manifestazioni di cui vado più orgoglioso ma anche una di quelle per cui ricevo più complimenti quando mi trovo all’estero» ha ricordato durante la presentazione. Tra le opere più significative troviamo Il ritratto dell’attore teatrale Tibero Fiorilli nel ruolo di Scaramouche del caravaggesco Pietro Paolini proveniente dalla Galleria Michel Descours, un commesso di pietre dure su ardesia con intarsi in avorio, ambra e palissandro realizzato dall’Opificio delle Pietre Dure e proposto da Carlo Orsi, un busto del Marchese Carlo Andrea Ignazio Ginori in porcellana di Gaspare Bruschi. E ancora la Buca per le denunce segrete in marmo di Verona, opera seicentesca presentata dalla Galleria W. Apolloni, mentre la W&K Wienerroither & Kohlbacher propone una collezione di disegni di Klimt e Enrico Frascione uno studio virile del Tintoretto. Nel campo degli arredi si segnalano Piva & C con due divanetti veneziani laccati con motivi floreali della seconda metà del XVIII secolo, e Alessandra di Castro con una coppia di comodini della metà del XVIII secolo.
Per la prima volta partecipa la Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze e espone otto opere di Annigoni e una pala di Pietro di Chellino, ha annunciato la vicepresidente Donatella Carmi. Attivata la collaborazione con Palazzo Strozzi: i visitatori di entrambe le mostre godranno di biglietti ridotti. La serata benefica, il 29 settembre con cena nel Salone del Trono di Palazzo Corsini, sarà in favore di Engera – Africa Caring People Onlus che lavora per la tutela della salute della popolazione etiope. E avrà un prestigioso personaggio dello spettacolo come battitore d’asta.
Moretti Ampliamo i nostri confini e arriviamo fino agli anni ‘80 L’allestimento sarà di Matteo Corvino, mentre all’Arengario di Palazzo Vecchio ci sarà un’opera di Fischer Un terzo dei collezionisti arriva dall’estero