Migranti, Rossi sfida Biffoni: «Vuoi il centro? Allora aprilo nella tua Prato»
Il sindaco replica: solo slogan, sarà il ministro a dare la lista dei Comuni idonei
Il governatore «Una patrimoniale per aiutarli a casa loro» Mugnai (FI): ha preso una botta di calore
Continua l’emergenza migranti. E s’infiamma il dibattito politico. Tiene banco la questione del centro di rimpatrio per i migranti irregolari che, secondo il piano previsto dal governo, dovrà essere costruito in tutte le regioni, e quindi anche in Toscana. Il governatore Rossi si mette di traverso, ribadisce la sua contrarietà e punta il dito contro il sindaco di Prato e presidente Anci Matteo Biffoni e contro il deputato pisano Pd e presidente Commissione d’inchiesta migranti Federico Gelli, che invece sono favorevoli. «Se devo fare quello che mi spetta dal punto di vista istituzionale, non potrò che farlo — ha detto Rossi durante la presentazione del Libro bianco sull’accoglienza in Toscana, presentato ieri a Firenze — Ma questi centri non mi piacciono». Poi la proposta provocatoria: «Se sono così convinti che c’è bisogno di un centro in Toscana, allora va trovato e, visto che il sindaco di Prato Biffoni dice che va fatto, magari potrebbe trovare a Prato un angolino per costruirlo, oppure potrebbero trovargli un angolino a Pisa». In serata, la replica di Biffoni: «È una cosa che non sta né in cielo, né in terra. Significa ridurre agli slogan un tema complesso. Sarà il ministero a stilare una rosa dei Comuni idonei a ospitare un centro per il rimpatrio, come ci ha spiegato Minniti. Ma noi non abbiamo i requisiti». Durante il convegno, il governatore Rossi ha lanciato un’altra proposta che ha fatto discutere: «Una patrimoniale per aiutare davvero i migranti a casa loro, una patrimoniale sui redditi sopra i 100 mila», ha detto citando la frase del nuovo libro di Renzi (senza citare il leader Pd) sull’ «aiutiamoli a casa loro». Una proposta accolta dagli applausi della platea, ma criticata aspramente dal centrodestra toscano: «Forse è una botta di calore di mezza estate», hanno detto Stefano Mugnai e Maurizio D’Ettore di Forza Italia. Ma il centrodestra mette sotto accusa lo stesso modello d’accoglienza toscano, soprattutto dopo le parole di Biffoni, secondo cui «con altri arrivi il sistema rischia di andare in tilt». Dura la reazione di Giovanni Donzelli (Fdi): «Il sistema di accoglienza diffusa è una fake news diffusa dal Pd». Attualmente in Toscana ci sono 13mila profughi su una popolazione di quasi 4 milioni di abitanti: «Non è un’invasione» ha detto Rossi. Per gestire meglio la situazione, dall’assessore regionale all’immigrazione Vittorio Bugli arriva l’idea di destinare fondi sociali ai Comuni più virtuosi nell’accoglienza, un’idea concreta che potrebbe partire già nei prossimi mesi. Gli incentivi economici ai Comuni con più profughi, spiegano dalla Regione, serviranno alle amministrazioni per affrontare meglio altre questioni sociali legate ai residenti, dalla povertà alla disoccupazione. Bugli ha poi auspicato un’accoglienza che vada oltre l’emergenza e che sia in grado di prendere in carico i profughi per più tempo, trasformando gli attuali centri di accoglienza straordinaria in centri Sprar. Nel frattempo, oltre agli arrivi tradizionali, sono in arrivo nella provincia di Firenze una cinquantina di profughi (perlopiù siriani) attraverso i corridoi umanitari e i ricollocamenti di migranti già in Europa.