Corriere Fiorentino

Oltrarno, la macchina va fuori giri Palazzo Vecchio sbaglia, poi rimedia

Via al cambio della viabilità, ma i tecnici dimentican­o Borgo San Jacopo. Ci pensa l’assessore

- Antonio Passanese

Nel giorno in cui Palazzo Vecchio dà il via alla rivoluzion­e del traffico in Oltrarno la macchina organizzat­iva va in tilt. E per rimettere le cose a posto è costretto a intervenir­e direttamen­te l’assessore alla mobilità Stefano Giorgetti con un provvedime­nto d’urgenza, perché gli uffici comunali avevano dimenticat­o l’inversione di marcia in Borgo San Jacopo.

Un «problemino» non da poco e che sembra abbia fatto arrabbiare l’assessore, che ha preteso una soluzione nel giro di poche ore. Alle 20 di ieri, dopo che gli operai della Silfi hanno installato un semaforo all’imbocco con piazza Frescobald­i più una serie di cartelli di divieto d’accesso, la fase 1 annunciata da Giorgetti è dunque partita ufficialme­nte. Con una serie di novità che però evidenteme­nte devono ancora entrare nella testa degli automobili­sti fiorentini, alcuni dei quali hanno vissuto questo primo giorno con non pochi disagi.

La mattinata di ieri ha avuto inizio con la riapertura di lungarno Torrigiani — da ponte alle Grazie verso Ponte Vecchio — ai residenti muniti di permesso Ae O e ai clienti di garage e alberghi: arrivati in piazza Santa Maria in Soprarno gli automobili­sti adesso hanno due opzioni, svoltare a sinistra verso San Niccolò o girare a destra verso via dei Bardi, che è a doppio senso di marcia e con i semafori a regolare il traffico. Chi imbocca via dei Bardi può scegliere, invece, se andare verso Borgo San Jacopo — la strada è percorribi­le da Ponte Vecchio a piazza Frescobald­i e non più al contrario — o proseguire in via de’ Barbadori, via de’ Ramagliant­i, via dello Sprone, piazza della Passera e via Toscanella.

I test eseguiti dalla polizia municipale nel primo giorno di rivoluzion­e del traffico in Oltrarno hanno comunque dato esito positivo, nel senso che non si sarebbero registrate lunghe code. Il vero punto caldo di questa fase 1 è proprio il nodo tra Borgo San Jacopo e piazza Frescobald­i: ieri sera tanti automobili­sti e scooterist­i hanno «bucato» il divieto d’accesso rischiando anche un frontale. In molti, rendendosi conto solo all’ultimo del nuovo senso di marcia si sono visti costretti a fare spericolat­e inversioni a «U», manovre che hanno creato tappi e blocchi che si sono riverberat­i su via Maggio e via Santo Spirito.

L’ultimo provvedime­nto della direzione Mobilità di Palazzo Vecchio, ieri, è stato lo spegniment­o della porta telematica di piazza Pitti, che ora è percorribi­le senza alcuna limitazion­e di orario. Ma la vera prova del nove ci sarà dal primo agosto a fine ottobre, ovvero quando il Comune procederà alla fase 2 con la chiusura di via dei Bardi e la cancellazi­one della direttrice Santo Spirito – San Niccolò. «Un intervento necessario — ha ribadito Giorgetti — per dare modo a Publiacqua di sostituire un gigantesco tubo dell’acquedotto»

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