Class action e proteste da sinistra a destra (compreso chi la votò)
«Una class action contro la tassa del Consorzio di Bonifica», tuona il consigliere comunale di Forza Italia Mario Razzenelli. Stesso identico approccio di Giovanni Donzelli, di Fratelli d’Italia, che invita alla disobbedienza fiscale: «Non pagate, faremo ricorso». Un altro berlusconiano, Marco Stella, in Consiglio regionale annuncia per oggi fuoco e fiamme contro i Consorzi, tanto da chiederne l’abolizione (difficile, sono previsti da una legge dello Stato). Eppure, sono passati solo 4 anni da quando il Pdl (di cui Forza Italia faceva parte, e c’era pure Giovanni Donzelli nel gruppo) approvava prima la riforma dei Consorzi che ha portato all’assetto attuale (e all’estensione del pagamento della tassa a tutti i proprietari) e poi, qualche mese dopo, anche alcune modifiche. Nessun imbarazzo? «Abbiamo votato la riduzione del numero dei Consorzi, non abbiamo mai votato l’estensione del contributo a 180 mila cittadini. La nostra posizione è sempre Tommaso Grassi stata contro il Consorzio di bonifica» ribatte Stella. Nel 2013, invece il Pdl votava la riforma affermando per bocca di Andrea Agresti (ora vicesindaco a Grosseto) come fosse «positivo che i privati riacquistino un loro ruolo nelle assemblee decisionali». Donzelli (che poi uscì dal Pdl) invece criticò il provvedimento e votò contro in aula. Ma anche la Federazione della sinistra votò a favore e ora alcune sue costole sono critiche nei confronti della tassa: «Noi — dice Tommaso Grassi di Sinistra Italiana — eravamo già critici. Ma nel 2013 non si votò mica l’aumento della tassa o il modo in cui è composta. Questi aspetti li hanno scelti gli assessori Pd dei Comuni membri del Consorzio, tutti a favore tranne Pistoia». Mario Razzanelli
Più alta a Firenze (18,24 euro in media a immobile) che a Pistoia (13,2) per le case «economiche». Più cara a Prato (23,96) che a Empoli (20,84) per quelle «normali». Una tassa che dovrebbe viaggiare tra i 15,44 euro ed i 24,93 per immobile. Ma come spiegava Trilussa, le statistiche devono dire chi alla fine mangia davvero il pollo e chi resta digiuno. E così, nel caso del contributo del Consorzio di Bonifica, c’è chi si è visto ridurre la «tassa» anche del 30% (ad Ugnano, per esempio) e chi l’ha vista schizzare su del 79%. Ma soprattutto ci sono 123 mila proprietari di immobili e terreni che si sono visti recapitare il bollettino per la prima volta.
La verità è complessa, mentre lo scontro politico è una certezza. E, dopo un botta e risposta con le opposizioni in Consiglio comunale a Firenze, l’assessore all’ambiente Alessia Bettini annuncia: «Faremo controlli su come il contributo è stato calcolato dal Consorzio: se ci sono errori, bloccheremo i pagamenti». Il contributo serve per finanziare manutenzione, ordinaria e straordinaria, di tutti i torrenti, fossi e reti idrauliche minore dei 63 Comuni del Consorzio di Bonifica Medio Valdarno (parte della provincia di Siena, Pistoia, Firenze a Prato). I fondi, oltre 23 milioni di euro l’anno, verranno utilizzati (già nel 2015 si è speso 17 milioni) per pulire gli alvei, costruire i «pettini» (pali piantati sul corso dei torrenti per impedire che arbusti ed altri rifiuti blocchino il corso dell’acqua) e molto altro. Con due differenze, rispetto al passato: da quest’anno, pagano tutti i proprietari di immobili e terreni (prima pagava solo