Basta Opera, il Maggio torna a essere Maggio Tanto Puccini nel cartellone
È una programmazione fitta, finalmente a lunga gittata, variegata ma allo stesso tempo dalla fisionomia ben definita. Una programmazione costruita su contenuti artistici, non fatta – come spesso capita di vedere – di sbrilluccicanti quanto costose vetrine. Dopo periodi di fisiologico assestamento, ecco che la Stagione 2017/18, lirica e sinfonica, e il Festival del Maggio Musicale Fiorentino 2018 si squadernano davanti ai nostri occhi cadenzate da appuntamenti dei quali tutto si potrà dire, tranne che siano privi di un disegno artistico, tantomeno che difettino di varietà. È il panorama disegnato da Pierangelo Conte, e dove hanno detto la loro anche Zubin Mehta e Fabio Luisi.
Il capitolo operistico accoglie novità e titoli di repertorio, per accontentare i più esigenti e curiosi, e quanti invece necessitano di certezze (e l’occhio di particolare riguardo è per quest’ultimi): fra le prime, La Rondine di Puccini, incredibilmente fino ad oggi mai data a Firenze, con la regia di Denis Krief, il grand opéra La favorite di Donizetti, ossia la sua versione originale in francese, e l’Alceste di Gluck, assente nei programmi dal 1966 e presentata nell’allestimento di Pier Luigi Pizzi (che all’epoca firmò le scene), direzione musicale di Federico Maria Sardelli; fra le seconde, titoli prodotti direttamente dal Maggio e fra i più celebri (La traviata, Il barbiere di Siviglia), con un loro preludio tutto Puccini nel prossimo settembre (Madama Butterfly, La bohème, Tosca). Novità, ma ancora titoli sicuri, anche quelle della «Trilogia popolare» di Verdi, progetto registico unitario di Francesco Micheli e direttore Fabio Luisi. Il panorama sinfonico traccia poi una serie di percorsi ben definiti, sempre utili perché il pubblico ha anche bisogno di essere guidato: su tutti s’impone il Ciclo Šostakovic, tutte le sue quindici sinfonie affidate a bacchette di primissimo piano come Fedoseev, Christ, Caetani (interessantissimo, nel suo concerto, il raffronto con il Novecento italiano di Pizzetti e Dallapiccola), Jurowski, Conlon, Mehta. E intanto si annuncia un futuro Ciclo Mahler interamente diretto da Luisi, che farà la parte del leone anche in un percorso, probabilmente da completare perché scarno, dedicato a Richard Strauss.
Del cartellone dell’ottantunesimo Maggio Musicale Fiorentino stavolta non ci si lamenterà: sei sono i titoli d’opera, fra i quali pilastri del Novecento come Cardillac di Hindemith e Il prigioniero di Dallapiccola, la nuova opera su commissione di Adriano Guarnieri Tenebra di luce (con la regia di Giancarlo Cauteruccio, al suo debutto nell’opera musicale) e il Macbeth di Verdi con il quale Riccardo Muti festeggerà il 50° anniversario del suo debutto fiorentino; peccato solo che sarà in forma di concerto.