Altolà a Salvadori, tutto da rifare per la guida di Confindustria Toscana
Presidenza toscana in stallo, oggi summit in via Valfonda
È stata rinviata in extremis la riunione che oggi avrebbe dovuto eleggere il presidente di Confindustria Toscana. Motivo, anche le critiche tra i fiorentini al presidente Salvadori per il mancato coinvolgimento sul cambio di l’alleanza e l’intesa con Prato.
Niente riunione per eleggere il nuovo presidente di Confindustria Toscana. Il colpo di scena è arrivato a poche ore dal consiglio di presidenza dell’associazione convocato stamani: tutto annullato, niente data della nuova convocazione. Un colpo di scena che — spiegano gli industriali — ha due motivi: il malumore per l’intervista concessa al Corriere Fiorentino da Alessio Marco Ranaldo — il candidato presentato da Toscana Nord e su cui si è coagulato il consenso di Firenze, Pisa e LivornoMassa Carrara, prima ancora di essere eletto alla guida dell’associazione; il malumore in Confindustria Firenze per il ribaltamento dell’alleanza con Toscana Sud a favore di quella con Toscana Nord ed il sì a Ranaldo (ed a priorità diverse per la prossima presidenza toscana) deciso dal presidente Luigi Salvadori.
Due malesseri incrociati che forse non azzereranno il cammino fatto negli ultimi giorni per trovare il successore di Pierfrancesco Pacini, già prorogato di un anno proprio per non essere riusciti a trovare il nuovo presidente, e che si cercherà di far rientrare il più rapidamente possibile. Se ne saprà di più già oggi, quando in via Valfonda si terranno sia il direttivo di Confindustria Firenze, sia la giunta, e Salvadori farà il punto della situazione e della questione presidenza toscana ed alleanze.
Il rinvio, ufficialmente per motivi organizzativi, si è concretizzato dopo un giro di telefonate incentrato sulle perplessità e sulle considerazioni di scarsa opportunità dell’intervista di Ranaldo, che ha parlato da presidente, dando alcune linee del suo agire e del suo programma, come la governance allargata a tutti i territori con gruppi di lavoro o tavoli settoriali in grado di interloquire con la Regione. Non si parla da presidente ancora prima che i tre saggi designati per le consultazioni ufficializzano il nome del candidato e che il candidato sia votato — hanno pensato e detto molti — e in varie associazione territoriali le parole del 31enne imprenditore di Prato hanno rinfocolato i dubbi di chi preferiva un imprenditore di maggior peso ed esperienza, così come di chi voleva un uomo o una donna con molti più anni di esperienza in associazione, contro i soli quattro anni di Ranaldo, che da un anno è presidente dei giovani industriali di Toscana Nord. Le perplessità sono diventate trasversali e si è pensato che qualche giorno di pausa potesse servire a far rientrare le critiche, confermando così la scelta di un giovane outsider lanciata da Prato e Toscana Nord.
Altro elemento che ha agitato le acque è stato il malessere di un parte di Confindustria Firenze, che contesta a Salvadori di aver decisa in sostanza da solo, senza coinvolgere l’associazione, né Toscana Sud con cui c’è un rapporto privilegiato (e che non ha digerito affatto il mutamento degli equilibri). Il direttivo di via Valfonda aveva dato mandato al presidente, al lora Massimo Messeri, di appoggiare un candidato di Confindustria Toscana Sud, portando così alla bocciatura di Andrea Cavicchi (Toscana Nord) nell’aprile 2016 e quel mandato — è stato fatto notare — non è stato revocato, né cambiato alla luce della nuova situazione e della volontà di trovare rapidamente una soluzione il più possibile unitaria per la guida di Confindustria Toscana. Così il direttivo fiorentino di oggi non sarà un passeggiata formale, sarà teso, e Salvadori dovrà spiegare la sua linea e convincere la maggioranza del direttivo ad appoggiarlo.
Solo dopo, e se, i due casi saranno rientrati Pierfrancesco Pacini convocherà una nuova riunione del consiglio di presidenza. Con all’ordine del giorno la sospirata elezione del suo successore. Necessaria anche per evitare il commissariamento da parte di Roma.