Un giorno in centro sulle due ruote: il catalogo dell’inciviltà
Contromano, in mezzo ai turisti, di corsa sui marciapiedi
Viaggiano sulle corsie dei bus, attraversano sulle strisce pedonali senza scendere dal sellino, vanno contromano rischiando frontali e sfrecciano col telefonino all’orecchio. Ma i ciclisti fiorentini indisciplinati hanno preso anche altre cattive abitudini: confondere i marciapiedi con le piste ciclabili, rischiando di investire chi esce dai negozi o dalle case, e correre come razzi nelle isole pedonali dimenticando che lì ci sono appunto anche i pedoni che non possono girare con lo specchietto retrovisore. Per non parlare di quelli che bucano il rosso e preferiscono la carreggiata piena di auto alla vicina pista. La diffusione delle biciclette — una benedizione, per carità — ha portato qualche complicazione, basta fare un giro in città per rendersene conto.
Molti ciclisti non hanno capito che aver scelto questo mezzo di trasporto green e salutare non li esenta dal rispettare le regole del codice della strada e, più in generale, quelle del buon senso. E allora eccoli in piazza Duomo con una mano sul manubrio per cercare di schivare i turisti e l’altra occupata dallo smartphone, a comporre numeri o messaggi. «Drin, drin, drin...», verso l’ora di pranzo attorno al Battistero va in scena la sinfonia del campanello e delle imprecazioni, con i ciclisti che insultano i pebra doni e questi ultimi che rispondono con la stessa cortesia. A pochi metri di distanza, in via Roma, non bastano gli Ncc, i taxi e i risciò, le bici sbucano da ogni angolo e solo per caso non provocano incidenti. Stesso discorso in via Strozzi dove, a causa del restringimento della strada per un cantiere, gli indomiti ciclisti sfidano la fortuna imboccando la via in controsenso; pazienza se auto e bus, per evitarli, sono costretti a manovre improvvise. E Borgo San Jacopo? Da una settimana ha (di nuovo) cambiato senso di marcia ma la decisione del Comune non sem- esser stata recepita dagli amanti delle due ruote che continuano come se nulla fosse cambiato, da piazza Frescobaldi a Ponte Vecchio. Ieri, per esempio, un automobilista, arrivato all’altezza della chiesa di San Jacopo Soprarno, ha dovuto inchiodare perché letteralmente accerchiato dai ciclisti contromano e dalle auto in sosta selvaggia.
In lungarno Serristori c’è una delle poche piste ciclabili del centro storico, peccato che le buche e il tracciato scolorito la rendano pericolosa sia per chi la percorre in bici che a piedi. E infatti, molti ciclisti preferiscono la strada, con tutti i problemi di sicurezz a ch e n e conseguono. Un’altra, ma di certo non l’ultima, nota dolente è quella delle due ruote allucchet tate dove capita. Le rastrelliere sono spesso piene, sono poche e a volte straboccano di rottami, ma questa non è una buona scusa per attaccare il proprio mezzo alla prima catena, alla prima transenna che troviamo.