Corriere Fiorentino

Un giorno in centro sulle due ruote: il catalogo dell’inciviltà

Contromano, in mezzo ai turisti, di corsa sui marciapied­i

- Antonio Passanese

Viaggiano sulle corsie dei bus, attraversa­no sulle strisce pedonali senza scendere dal sellino, vanno contromano rischiando frontali e sfrecciano col telefonino all’orecchio. Ma i ciclisti fiorentini indiscipli­nati hanno preso anche altre cattive abitudini: confondere i marciapied­i con le piste ciclabili, rischiando di investire chi esce dai negozi o dalle case, e correre come razzi nelle isole pedonali dimentican­do che lì ci sono appunto anche i pedoni che non possono girare con lo specchiett­o retrovisor­e. Per non parlare di quelli che bucano il rosso e preferisco­no la carreggiat­a piena di auto alla vicina pista. La diffusione delle biciclette — una benedizion­e, per carità — ha portato qualche complicazi­one, basta fare un giro in città per rendersene conto.

Molti ciclisti non hanno capito che aver scelto questo mezzo di trasporto green e salutare non li esenta dal rispettare le regole del codice della strada e, più in generale, quelle del buon senso. E allora eccoli in piazza Duomo con una mano sul manubrio per cercare di schivare i turisti e l’altra occupata dallo smartphone, a comporre numeri o messaggi. «Drin, drin, drin...», verso l’ora di pranzo attorno al Battistero va in scena la sinfonia del campanello e delle imprecazio­ni, con i ciclisti che insultano i pebra doni e questi ultimi che rispondono con la stessa cortesia. A pochi metri di distanza, in via Roma, non bastano gli Ncc, i taxi e i risciò, le bici sbucano da ogni angolo e solo per caso non provocano incidenti. Stesso discorso in via Strozzi dove, a causa del restringim­ento della strada per un cantiere, gli indomiti ciclisti sfidano la fortuna imboccando la via in controsens­o; pazienza se auto e bus, per evitarli, sono costretti a manovre improvvise. E Borgo San Jacopo? Da una settimana ha (di nuovo) cambiato senso di marcia ma la decisione del Comune non sem- esser stata recepita dagli amanti delle due ruote che continuano come se nulla fosse cambiato, da piazza Frescobald­i a Ponte Vecchio. Ieri, per esempio, un automobili­sta, arrivato all’altezza della chiesa di San Jacopo Soprarno, ha dovuto inchiodare perché letteralme­nte accerchiat­o dai ciclisti contromano e dalle auto in sosta selvaggia.

In lungarno Serristori c’è una delle poche piste ciclabili del centro storico, peccato che le buche e il tracciato scolorito la rendano pericolosa sia per chi la percorre in bici che a piedi. E infatti, molti ciclisti preferisco­no la strada, con tutti i problemi di sicurezz a ch e n e conseguono. Un’altra, ma di certo non l’ultima, nota dolente è quella delle due ruote allucchet tate dove capita. Le rastrellie­re sono spesso piene, sono poche e a volte straboccan­o di rottami, ma questa non è una buona scusa per attaccare il proprio mezzo alla prima catena, alla prima transenna che troviamo.

 ??  ?? Slalom contromano in Borgo San Jacopo
Slalom contromano in Borgo San Jacopo
 ??  ?? Cellulare alla guida in piazza San Giovanni
Cellulare alla guida in piazza San Giovanni
 ??  ?? Lucchetto selvaggio in via dei Rondinelli
Lucchetto selvaggio in via dei Rondinelli
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 ??  ?? Attraversa­mento casuale su ponte San Niccolò
Attraversa­mento casuale su ponte San Niccolò

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