Corriere Fiorentino

Le vendite corrono, la maison fiorentina trascina Kering

- M.B.

Continua il boom del nuovo corso di Gucci, targato Alessandro Michele, lo stilista scoperto da Marco Bizzarri a fine del 2015, ed anzi accelera. Il marchio fiorentino, parte del colosso del lusso Kering, ha chiuso il secondo trimestre 2017 con un più 39% delle vendite — arrivate a valere 1,5 miliardi di euro —, con un incremento totale nei primi sei mesi dell’anno del 43%, il tutto senza saldi, cancellati dalla maison fiorentina dall’autunno del 2016. Le vendite nei negozi sono aumentante del 42% nel secondo trimestre dell’anno, con l’Europa in testa negli acquisti (più 66%), seguita da Asia e Pacifico (40%9), Nord America (30%) e Giappone (22%) a conferma del successo mondiale della doppia G. Volano anche i profitti, che segnano più 69% nel primo semestre 2017 per 907 milioni, e le performanc­e arriva dopo un primo trimestre che aveva fatto segnare più 51% del fatturato, confermand­o una tendenza record nel settore, alle prese con i problemi delle turbolenze geopolitic­he e con le sanzioni alla Russia e la politica del rigore imposta dal numero uno cinese Xi Jinping. La crescita a doppia cifra riguarda tutte le categorie di prodotti, dalla pelletteri­a alle calzature, dall’abbigliame­nto agli accessori, e tutti i mercati ed è sostenuta dall’enfasi sull’innovazion­e e la valorizzaz­ione dei talenti e del made in Italy voluta dal presidente e ceo di Gucci, Marco Bizzarri, e dalla nuova estetica firmata dal direttore creativo Alessandro Michele. Il boom delle due G si legge anche nei conti della capogruppo Kering: il margine operativo lordo del gruppo ha segnato più 57% nei primi sei mesi del 2017 e le vendite sono salite del 28%. Risultati record, sottolinea­no gli addetti ai lavori, spinti proprio dalla performanc­e eccezional­e di Gucci.

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