Corriere Fiorentino

Zecca Vecchia, la resa delle bancarelle Ne resta una (assediata dagli abusivi)

In dodici hanno rinunciato dopo il trasferime­nto da San Firenze al lungarno: «Qui non si lavora»

- Lorenzo Sarra

Ne resterà soltanto uno. No, non parliamo di «Highlander», ma dei commercian­ti delle bancarelle di piazza San Firenze, spostati dieci giorni fa sul lungarno della Zecca. Gli ambulanti, fin dal primo giorno, avevano lamentato le proprie preoccupaz­ioni soprattutt­o per la collocazio­ne: poco prima del semaforo che precede il parcheggio dei pullman. Una postazione, secondo loro, strategica­mente disastrosa, visto che i turisti, una volta scesi dai mezzi, attraversa­no sempre la strada in corrispond­enza delle strisce, verso piazza Piave. Risultato? Commercian­ti bypassati e incassi zero. E così le bancarelle dalle tredici iniziali sono passate a una soltanto.

«Posto peggiore non potevano darcelo», aveva spiegato sconsolato Massimilia­no Zampieri, uno dei commercian­ti. «I turisti non camminano sul lungarno con più di trenta gradi: siamo invisibili. Già due colleghi hanno rinunciato a muovere il banco: sono ad energia elettrica e c’era la paura che la carica non bastasse a ripartire una volta finito il turno. Il nostro è un lavoro stagionale, ma paghiamo tasse e permessi come per dodici mesi». Un’impression­e confermata pure dai colleghi: «Oggi solo due persone si sono fermate», raccontava giorni fa Daniel Loghin. «Mi hanno chiesto degli spiccioli per il parcheggio. Anche gli abusivi ci prendono in giro». Tutto questo senza contare il vento, che ad ogni folata costringev­a i commercian­ti a recuperare la merce direttamen­te sulle sponde dell’Arno. Insomma, una situazione difficile che ieri ha portato un’unica bancarella a tenere aperto, seppur con pessimi risultati: in un’ora e mezzo, difatti, sono state pochissime — non più di cinque o sei — le persone che si sono avvicinate al banco in questione, senza che nessuna di queste effettuass­e peraltro un acquisto.

Affari d’oro, invece, per gli abusivi. Già, poiché accanto all’ultimo baluardo dell’ex mercatino di San Firenze, ecco comparire a partire dalle 12,30 una decina di banchini gestiti da africani. Per loro, posizionat­i proprio davanti alla fermata dei pullman, il business funziona, soprattutt­o col pubblico orientale, che compra borse contraffat­te, occhiali da sole tarocchi, cappelli e falsi caricatori per iPhone.

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10 giorni dopo Le bancarelle il 17 luglio alla Zecca Vecchia in alto ieri, ne è rimasta solo una

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