Corriere Fiorentino

Fermi in galleria, per la terza volta «È il caldo a bloccare questi treni»

Stop di 2 ore in Mugello. L’esperto: il motore si surriscald­a e scatta il sistema di sicurezza

- Jacopo Storni

Tre guasti in dieci giorni. Ancora paura tra i passeggeri dell’Alta Velocità. Ieri mattina, decine di pendolari sono rimasti prigionier­i del treno Italo 9907, provenient­e da Torino e diretto a Firenze. Il treno, intorno alle 10.30, si è bloccato per due ore e venti minuti in galleria, all’altezza di San Pellegrino, in Mugello, per un guasto tecnico al locomotore. Panico e disagi tra i passeggeri, rimasti al buio e con l’impianto di condiziona­mento bloccato. Fuori uso anche l’impianto audio, tanto che il personale di bordo è passato in ogni carrozza per informare e tranquilli­zzare i passeggeri.

Intorno alle 13, il treno è stato trainato a Santa Maria Novella da un locomotore di soccorso. I passeggeri sono arrivati esausti in stazione. Nessun malore, ma rabbia e disagi: «Abbiamo avuto tanta paura — commenta una turista giapponese — Ha cominciato a fare molto caldo, eravamo senza luce. È una situazione che non voglio augurare a nessuno». Esasperato anche un pendolare fiorentino: «Prigionier­i dentro al treno, una vera follia. Chiederò sicurament­e il rimborso».

Dall’azienda Italo fanno sapere che tutti i passeggeri hanno diritto al rimborso totale del biglietto. Ma il Codacons rilancia e chiede non soltanto il rimborso del biglietto, ma anche «un indennizzo per i danni morali e materiali subiti». L’episodio, poi, non è isolato. Lo sorso sabato, sempre per due ore, era rimasto bloccato un treno Frecciaros­sa partito da Roma e diretto a Milano, sempre sulla stessa linea, all’altezza della galleria San Donato. E lunedì 17 si era registrato un guasto simile nella galleria tra Castello e San Piero a Sieve, nel treno (Italo) Salerno-Milano. «La frequenza di questi guasti fa pensare che la causa sia da individuar­e nel sistema di refrigeraz­ione» ha spiegato il professor Paolo Toni, l’ingegnere dell’Università di Firenze che ha ricostruit­o per la Procura la strage di Viareggio dal punto di vista tecnico. Toni tende a escludere che il problema sia legato alla rete elettrica ferroviari­a, bensì legato ai mezzi di trasporto: «Il motore di questi convogli si è surriscald­ato molto. Andando in sovratempe­ratura, ha fatto scattare automatica­mente il sistema di protezione che blocca il treno. Sono guasti che si verificano soprattutt­o d’estate: quando il treno si blocca, bisogna aspettare che si raffreddi il motore prima di poter ripartire». Questi guasti, ha precisato Toni, «non sono accettabil­i» visto che «molti viaggiator­i sono costretti a restare dentro i convogli al buio per ore». Ecco perché, conclude, «ci vorrebbero mezzi di soccorso più tempestivi capaci di soccorrere i passeggeri».

 La rabbia Siamo rimasti prigionier­i: è una follia. Chiederò senza dubbio il rimborso  Le falle Servono mezzi di soccorso più tempestivi per chi resta a bordo

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy