Fermi in galleria, per la terza volta «È il caldo a bloccare questi treni»
Stop di 2 ore in Mugello. L’esperto: il motore si surriscalda e scatta il sistema di sicurezza
Tre guasti in dieci giorni. Ancora paura tra i passeggeri dell’Alta Velocità. Ieri mattina, decine di pendolari sono rimasti prigionieri del treno Italo 9907, proveniente da Torino e diretto a Firenze. Il treno, intorno alle 10.30, si è bloccato per due ore e venti minuti in galleria, all’altezza di San Pellegrino, in Mugello, per un guasto tecnico al locomotore. Panico e disagi tra i passeggeri, rimasti al buio e con l’impianto di condizionamento bloccato. Fuori uso anche l’impianto audio, tanto che il personale di bordo è passato in ogni carrozza per informare e tranquillizzare i passeggeri.
Intorno alle 13, il treno è stato trainato a Santa Maria Novella da un locomotore di soccorso. I passeggeri sono arrivati esausti in stazione. Nessun malore, ma rabbia e disagi: «Abbiamo avuto tanta paura — commenta una turista giapponese — Ha cominciato a fare molto caldo, eravamo senza luce. È una situazione che non voglio augurare a nessuno». Esasperato anche un pendolare fiorentino: «Prigionieri dentro al treno, una vera follia. Chiederò sicuramente il rimborso».
Dall’azienda Italo fanno sapere che tutti i passeggeri hanno diritto al rimborso totale del biglietto. Ma il Codacons rilancia e chiede non soltanto il rimborso del biglietto, ma anche «un indennizzo per i danni morali e materiali subiti». L’episodio, poi, non è isolato. Lo sorso sabato, sempre per due ore, era rimasto bloccato un treno Frecciarossa partito da Roma e diretto a Milano, sempre sulla stessa linea, all’altezza della galleria San Donato. E lunedì 17 si era registrato un guasto simile nella galleria tra Castello e San Piero a Sieve, nel treno (Italo) Salerno-Milano. «La frequenza di questi guasti fa pensare che la causa sia da individuare nel sistema di refrigerazione» ha spiegato il professor Paolo Toni, l’ingegnere dell’Università di Firenze che ha ricostruito per la Procura la strage di Viareggio dal punto di vista tecnico. Toni tende a escludere che il problema sia legato alla rete elettrica ferroviaria, bensì legato ai mezzi di trasporto: «Il motore di questi convogli si è surriscaldato molto. Andando in sovratemperatura, ha fatto scattare automaticamente il sistema di protezione che blocca il treno. Sono guasti che si verificano soprattutto d’estate: quando il treno si blocca, bisogna aspettare che si raffreddi il motore prima di poter ripartire». Questi guasti, ha precisato Toni, «non sono accettabili» visto che «molti viaggiatori sono costretti a restare dentro i convogli al buio per ore». Ecco perché, conclude, «ci vorrebbero mezzi di soccorso più tempestivi capaci di soccorrere i passeggeri».
La rabbia Siamo rimasti prigionieri: è una follia. Chiederò senza dubbio il rimborso Le falle Servono mezzi di soccorso più tempestivi per chi resta a bordo