Chiara contro Chiara: stavolta l’Orso è delle amazzoni
A Pistoia due ragazze protagoniste della Giostra. Vince il Leon d’Oro, ma il Drago se la gioca fino all’ultimo
Una condottiera ventenne lancia Porta San Marco verso la vittoria battendo un’altra giovane donna: il Leon d’Oro conquista la giostra dell’Orso. Nel segno di una sfida tutta al femminile.
Il momento clou della contesa, mercoledì, giunge a tre quarti della gara: alla quattordicesima tornata a duellare sono due donne, si chiamo entrambe Chiara; si conoscono bene, amano i cavalli, ma per una sera sono avversarie all’ultimo bersaglio. La spunta la più grande, Chiara Grillini del Leon d’Oro, che regola Chiara Provenzano, diciassettenne del Drago, sconfitta nonostante la grande regolarità. Di lì parte la fuga del rione vincitore che si può così scrollare di dosso la nomea di «nonna» della giostra: l’ultimo successo risaliva a 13 anni fa. «Non sono una stratega – spiega Grillini, ancora emozionata – in quei minuti c’era chi mi aiutava a tenere i conti, a pensare che il trionfo fosse possibile».
La vincitrice ha portato a casa l’intera posta, riuscendo a sopravanzare l’avversaria del Drago anche nella gara per la conquista dello Speron d’oro. «Una cosa splendida – racconta – di cui è fiera soprattutto la donna che mi ha insegnato tutto: mia madre». Era il 1977 quando la mamma Lucia Nerozzi montò per la prima volta uno dei cavalli della giostra: Chiara è figlia d’arte e divide il successo con chi l’ha spronata a dirigersi verso quel mondo che oggi la rende felice, «più che una passione, una malattia di famiglia». Studia scienze agrarie a Firenze, è protagonista di diverse discipline a cavallo e insegna: una delle sue allieve, seppur per poche ore, è stata proprio la sua contendente, Chiara Provenzano. «Essere donne – spiega la punta di diamante del Drago – non significa essere più deboli. È stata proprio Chiara (la vincitrice, ndr) in passato a insegnarmi alcune cose: l’anno prossimo la batterò!».
Una rivalità sana per uno spettacolo sentito dai tremila pistoiesi tornati a tifare con trasporto i propri rioni. Dopo alcune edizioni compromesse da un regolamento farraginoso e la sospensione negli anni difficili delle irregolarità (e dei problemi sulla sicurezza degli animali) la città è tornata a respirare un’aria di festa partecipata. La corsa era stata anticipata dal corteggio storico e dal tributo al fresco vincitore del Palio di Siena, Jonatan Bartoletti detto Scompiglio, premiato dal sindaco Alessandro Tomasi: un punto di orgoglio azzurro in un mare di successi rosa.