Dal murales sfregiato riaffiora «Bollo» A colpi di carta vetrata
«Cucù», riecco Bollo. C’è voluta una nottata di lavoro, e tanti metri di carta abrasiva, per asportare la vernice color ocra con cui un anonimo «angelo del brutto» aveva ricoperto due giorni fa il murales di piazza Tasso dedicato a Francesco «Bollo» Orlando. Una toppa peggiore del buco che ha scatenato le ire dei residenti di San Frediano e degli amici del giovane di 23 anni deceduto cinque anni fa in una notte gelida mentre presidiava il «malborghetto» di via Giano della Bella.
«Bollo», una vita da antagonista e uno degli «ultimi rimasti» del Centro sociale Lebowsky, era stato adottato dall’Oltrarno, quartiere che amava, frequentava e viveva. Per questo motivo, alcuni giorni dopo il suo funerale, si pensò di ricordarlo con quel murales, realizzato a più mani da tutti quelli che lo conoscevano.
Un’opera fatta talmente bene che Palazzo Vecchio e gli Angeli del Bello (quelli veri, però) avevano deciso di salvare dalla ripulitura del rione. Fino a quando non è arrivato il «verniciatore mascherato» che, senza alcuna autorizzazione, ha ben pensato di passare su quella parete una rullata di giallo scuro. Ieri mattina, però, lo strato di pittura è stato asportato e ora Francesco «Bollo» Orlando e la basilica di Santo Spirito sono di nuovo visibili. A darne notizia su Facebook è stato il presidente della commissione Cultura del Quartiere 1, Mirco Ruffilli, che l’altro ieri, sullo stesso argomento, aveva pubblicato un post di denuncia attaccando l’anonimo verniciatore che oltre a coprire il murales di piazza Tasso era passato con il suo rullo anche in altre zone dell’Oltrarno.