Corriere Fiorentino

Viola, tante plusvalenz­e e poca fantasia

Incassi record dalle cessioni, ma ora la rosa va solo rinforzata. E serve un colpo vero

- di Gianfranco Teotino

Per vincere bisogna spendere, certo. Ma spendere bene. E prima di spendere, bisogna incassare. Così dicono le regole, che ancora non sono cambiate. Il Financial Fair Play dell’Uefa sta subendo duri colpi in questi giorni caratteriz­zati dall’attacco qatariota al calcio europeo, ma è ancora in vigore e va rispettato, almeno da chi non ha facoltà (economiche o politiche) di bypassarlo.

Perciò riponete ogni facile ironia e leggete il lato positivo del nuovo record di plusvalenz­e battuto dalla Fiorentina dei Della Valle allo scoccare del quindicesi­mo anno della loro gestione.

Le cessioni di Bernardesc­hi, Borja Valero, Ilicic, Ilicic, Tatarusanu e Vecino hanno riempito le casse viola, secondo i calcoli sempre precisi di calcioefin­anza.it, con 78,5 milioni di euro e procurato 71,1 milioni di plusvalenz­e, il doppio rispetto al primato precedente. Ma, attenzione: il primato precedente (35,6 milioni) risale al bilancio 2012, all’estate cioè in cui arrivò Montella e la Fiorentina venne rifondata in modo da ritornare subito in Europa, sfiorando addirittur­a la Champions, con un terzo posto soffiato dal Milan proprio all’ultima giornata in un modo che ancora offende.

Questo per dire che le plusvalenz­e non sono soltanto un sistema per aggiustare i bilanci. Possono essere anche una base per ripartire più forte di prima. Basta avere un progetto, un’idea di sviluppo. In quell’estate del 2012 il progetto c’era. Si basava da una parte sulla capacità di trovare in giro per l’Europa e per l’Italia giocatori di qualità e di esperienza, magari quindi non più giovanissi­mi, però non ancora «bolliti», che per qualche ragione non si trovavano più a loro agio nelle squadre in cui giocavano, per motivi ambientali o personali, e che perciò erano fortemente stimolati a dare il massimo in una nuova piazza: arrivarono così, a parametro zero o a costi comunque contenuti, i vari Borja Valero, Gonzalo, Toni, Aquilani, Cuadrado, Pizarro… Ma quel progetto si sosteneva anche su un’altra gamba: sulla capacità cioè di convincere il tuo migliore giocatore, allora Jovetic, a resistere almeno per un altro anno alle sirene dei grandissim­i club che lo tentavano, allora la Juventus, quella stessa Juventus che oggi si è presa Bernardesc­hi senza incontrare resistenza.

La domanda che si pongono tutti i tifosi viola, anche quelli che continuano a ritenere una sciagura l’allontanam­ento di Andrea Della Valle, è quale sia oggi il progetto. O addirittur­a se un progetto ci sia. Intendiamo­ci, Corvino è sempre stato un maestro nella scoperta di giovani talenti, in grado prima di divertire i tifosi e aiutare la squadra a fare risultati e poi di procurare quelle plusvalenz­e che servono a un club come la Fiorentina per crescere. Ma con questi «prospetti» non si costruisce una squadra. Sono ciliegine sulla torta. La torta va confeziona­ta trattenend­o qualcuno (almeno uno!) dei tuoi giocatori più bravi e costruendo­gli attorno qualcosa di nuovo, ma almeno in parte già rodato.

È quello che si sta cercando di fare? Francament­e non lo si capisce. Sembra si viaggi con il navigatore spento, senza sapere, non solo che strada fare, ma neppure dove si vuole andare. Ci vorrebbe invece un colpo d’ala, uno di quei guizzi che peraltro rientrano nel «repertorio» di Corvino. Alla Fiorentina di oggi manca Fantasia. Che non è il nome di un giocatore, ma un sentimento, uno stato d’animo. Manca la voglia di stupire. Positivame­nte, è ovvio. Dopo l’affare Neymar, il calcio non sarà più lo stesso. Oggi ci sono sei società, soltanto sei, che possono comprarsi i fuoriclass­e più grandi, quelli che fanno la differenza: Manchester United, Barcellona, Real Madrid, Bayern Monaco, Manchester City, Paris St. Germain. Così non si può andare avanti.

Fino a qualche tempo fa ci si preoccupav­a della nascita di un torneo europeo dei top club che potesse svuotare i campionati nazionali, adesso la situazione è peggiorata, questi sei club tolgono interesse sia ai campionati nazionali che alle Coppe europee, si giocano i successi soltanto fra loro. L’Uefa sarà costretta a cambiare per ristabilir­e un minimo di equilibrio competitiv­o. Sarebbe un peccato se la Fiorentina non fosse in grado di agganciars­i a questo treno europeo che presto passerà.

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 ??  ?? Sopra Neymar passato dal Barcellona al Psg per oltre 200 milioni di euro A sinistra Bernardesc­hi, neo juventino
Sopra Neymar passato dal Barcellona al Psg per oltre 200 milioni di euro A sinistra Bernardesc­hi, neo juventino

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