Corriere Fiorentino

In Toscana non c’è l’effetto no vax: più bimbi vaccinati

Inversione di tendenza per morbillo e rosolia

- di Giulio Gori

Bambini vaccinati: in Toscana il numero torna a crescere

Dopo sei anni col segno negativo, torna a salire la copertura delle vaccinazio­ni pediatrich­e. I dati dell’Istituto Superiore di Sanità parlano, a sorpresa, di una Toscana che col segno più. La copertura dei vaccini, storicamen­te in crescita, dal 2010 aveva iniziato una discesa verticale: ora è tornata a salire. I numeri si riferiscon­o al vaccino trivalente (morbillo, parotite e rosolia) che nel 2016 è stato fatto dal 89,3 per cento dei bambini toscani contro l’88,7 dell’anno precedente.

Le durissime polemiche tra i sostenitor­i di una necessità dell’obbligo vaccinale e i novax sembrano aver sortito l’effetto di far riavvicina­re i genitori a una pratica medica che sembrava sempre più in crisi. Non tutti i dati dell’Istituto Superiore di Sanità sono in crescita: l’esavalente (polio, difterite, pertosse, epatite B, haemophilu­s B e tetano) passa invece dal 94,8 al 94,3 per cento. Ma i numeri si riferiscon­o ai bambini di 24 mesi di età, i nati nel 2014, e visto che l’esavalente si fa nel primo anno di vita, di fatto quel calo si riferisce ancora al 2015. Il trivalente rappresent­a un indicatore relativo al 2016 visto che è raccomanda­to nel secondo anno di vita. Il valore è tanto più rilevante in quanto proprio l’antimorbil­lo (e la somministr­azione tramite trivalente) è nell’occhio del ciclone degli antivax perché accusato di provocare l’autismo, malgrado la comunità scientific­a smentisca all’unanimità questa presunta relazione di causa effetto.

Sulla corsa alla vaccinazio­ne non ha invece influito l’epidemia di morbillo che si è sviluppata in Italia negli ultimi mesi, visto che i primi focolai sono apparsi nel 2017. Per le autorità sanitarie toscane è un sospiro di sollievo, le polemiche tra sostenitor­i dei vaccini e no vax non solo non hanno portato contraccol­pi negativi, ma sembrano incidere a favore della copertura. In un primo tempo, quando ad aprile furono inviati al ministero della salute, i dati raccolti sul 2016 sembravano registrare l’ennesimo crollo della copertura. Ma la rilevazion­e statistica era stata fatta secondo criteri diversi rispetto agli anni precedenti, e quindi non era confrontab­ile. È servito perciò un successivo riordino per arrivare al risultato positivo emerso ora dai numeri ufficiali dell’Istituto Superiore di Sanità.

Stabile il dato sulla copertura del vaccino coniugato contro il meningococ­co C, che passa dal 90,8 al 90,7 per cento. In questo caso la crescita di quasi un punto e mezzo era avvenuta tra 2014 e 2015, a seguito delle notizie dei numerosi casi di infezione in Toscana. Che proprio per questo resta la prima regione italiana per copertura anti-meningite, esattament­e dieci punti sopra la media nazionale.

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