Il compromesso degli ippocastani
Viale Corsica: per il perito dei residenti alberi non pericolosi. Il Comune sospende i tagli
Trattativa riaperta sull’abbattimento degli alberi in viale Corsica. Ieri mattina si è tenuto il secondo incontro al Quartiere 5 tra il presidente Cristiano Balli, alcuni abitanti della zona, il funzionario del verde pubblico Ciro Degl’Innocenti e Francesco Zangari, l’agronomo interpellato dai residenti che stanno protestando contro il preventivato abbattimento di 59 ippocastani nella strada. Un’opera sul patrimonio arboreo che sarebbe dovuta cominciare il 31 luglio e che invece — a causa dell’intervento dei cittadini, coadiuvati da alcuni occupanti di un edifico di viale Corsica vicino alla ferrovia — è ancora in stallo. Tema della riunione: il monitoraggio delle schede degli alberi elaborate dai tecnici del Comune in seguito ai controlli di «Visual Tree Assessment».
I residenti, infatti, dopo aver presidiato il viale rimandando così i lavori, avevano chiesto — oltre ad una controperizia — la possibilità di far esaminare le medesime schede da parte di un professionista di loro fiducia. Detto fatto: il dottor Zangari ha controllato dunque la situazione, confermando come gli ippocastani di Viale Corsica non siano pericolosi. «Nessuno delle 59 piante», spiega Zangari, «appartiene alla classe di propensione al cedimento D. Quindi l’abbattimento potrebbe essere posticipato. Certo, almeno venticinque ippocastani presentano comunque alcuni problemi da non sottovalutare, in relazione soprattutto agli urti delle macchine, ma in ogni caso le piante che stanno peggio arrivano massimo alla classe C».
Zangari, durante l’incontro, ha inoltre ribadito l’avversità dei residenti ai peri ornamentali, che secondo i piani dell’amministrazione avrebbero dovuto sostituire gli ippocastani. Gli abitanti di viale Corsica li considerano maleodoranti, durante la fioritura, e poco funzionali nel creare ombra. Un’opinione condivisa anche da Zangari. Secondo l’agronomo, infatti, sarebbe più opportuno creare dei filari alternati, con specie di piante differenti tra loro e comunque diverse dal pero cinese che «è già presente in viale Corsica ed ha dato diversi problemi. Uno è stato abbattuto perché infestato dai funghi, un altro invece ha le radici affioranti. I peri cinesi, benché con chioma fastigiata adatta, sono particolarmente soggetti ad acari e parassiti. Il rischio è che, con un filare omogeneo, eventuali patologie siano trasmesse da una pianta all’altra». Ma se da un lato i residenti, a partire già dai prossimi giorni, non hanno alcuna intenzione di fare un passo indietro — «Continueremo con i presidi pacifici tutte le mattine per impedire gli abbattimenti», conferma Luca Raiteri — dall’altro Palazzo Vecchio vuole restare fedele al quadro iniziale di intervento, benché sia effettivamente in corso una fase di discernimento a proposito delle rimostranze dei cittadini.
«Abbiamo avuto la volontà di effettuare un supplemento di ascolto, per ragionare sulle osservazioni dei residenti e approfondire con loro gli aspetti tecnici», dichiara Balli. «I lavori non sono bloccati, ma in corso: adesso dobbiamo arrivare ad una sintesi. Tengo a precisare, però, che le piante di classe C, seppur non pericolose, rappresentano un rischio e che un albero non dovrebbe mai arrivare alla classe D: la nostra è prevenzione. I lavori in estate? Alcuni credono che volessimo operare di nascosto: niente di più falso, volevamo solo evitare disagi».
Insomma, peri o non peri, abbattimenti massivi o abbattimenti graduali: regna ancora l’incertezza. Nel frattempo, la consigliera M5S del Q5 Maria Luisa Cappelli aggiunge altre polemiche: «I passaggi di assegnazione degli appalti alle ditte incaricate degli abbattimenti appaiono molto farraginosi. Faremo un’interrogazione».