Corriere Fiorentino

Parrini, squadra anti sconfitte E lui fa il regista

Via ai congressi pensando al voto di Pisa, Siena, Massa. Al segretario anche gli enti locali, tolti a Bruzzesi

- Marzio Fatucchi

Una «nuova classe dirigente» in arrivo dai congressi provincial­i. Una «maggiore organizzaz­ione». Un «think tank», cioé una cabina di regia aperta agli intellettu­ali. Riunioni in tutte le federazion­i per fare il «tagliando» alle politiche della Regione, guidata da un ex Pd, ora in Mdp, Enrico Rossi. È la tabella di marcia che il segretario regionale Pd Dario Parrini presenta da solo nella sede di via Forlanini. Da solo ed ora anche responsabi­le enti locali: Parrini ha tolto questa delega a Stefano Bruzzesi. «Nessuna epurazione, ha svolto un ottimo lavoro, soprattutt­o a Lucca (unica grande città dove il Pd ha vinto alle ultime comunali ndr), e resterà all’interno della segreteria toscana: un collaborat­ore importante» dice Parrini. Bruzzesi sorride quando lo si chiama per un commento: «Potrebbe sembrare una rappresa gliuccia, una epurazione di vecchio stampo bolscevico — dice Bruzzesi — invece condivido appieno la scelta del segretario regionale di polarizzar­e le deleghe degli enti locali in capo a sé e potenziare l’organizzaz­ione che è in capo al vicario Antonio Mazzeo nel segno della continuità anche in vista dei prossimi congressi provincial­i, delle liste da presentare alle prossime politiche ed al congresso regionale».

La segreteria (dove entrano Corrado Besozzi e Salvatore Calleri, area Emiliano, al posto di Rossi e Filippo Fossati, altro fuoriuscit­o) «diventa un interessan­te tavolo di confronto politico e di dialettica — dice Bruzzesi — faccio i migliori auguri per un compito così difficile. Le prossime elezioni di Pisa, Massa e Siena non saranno una passeggiat­a e ringrazio il segretario perché così posso concentrar­mi al meglio per portare al congresso la mia città di adozione, Lucca».

Al netto del ruolo di Parrini (resterà segretario fino a dopo le elezioni) ormai «factotum» del Pd, la scelta è quella di dare una scossa al partito. In versione «old style», perché appunto si parla di organizzaz­ione e programma. Ci sono le sfide comunali del 2018, le Politiche (per la scelta dei deputati «ci sono le preferenze: consultere­mo solo i dirigenti» dice Parrini, quindi niente primarie). E poi, c’è il nodo della Regione. Nessun «commissari­amento» di Rossi con la «verifica di metà mandato» bensì l’esigenza di «attivare una campagna di ascolto molto forte, fare il punto sull’impatto delle politiche regionali, e raccoglier­e proposte e suggerimen­ti per la conferenza programmat­ica regionale» da tenersi in autunno dopo i congressi provincial­i. Ma il primo «tagliando» sarà sulla legge urbanistic­a firmata dall’ex assessore regionale Anna Marson.

Nella «cabina di regia» ci saranno il sociologo Massimo Morisi, il politologo Carlo Fusaro, l’economista Alessandro Petretto «e molti altri, anche ingegneri», oltre ai politici, tra cui l’ex presidente toscano, ora senatore, Claudio Martini. Ma Rossi è in discussion­e? «Abbiamo un contratto politico con i cittadini, e molte poche difficoltà sul programma: è stato elaborato dal Pd, quando Rossi era del Pd, a partire da aeroporto e termovalor­izzatore». Parrini ha apprezzato l’appello di Rossi (su Repubblica) a lavorare assieme in Regione: «Mi fa piacere che questo venga da un esponente di un partito che a livello nazionale sembra invece seguire tutta altra via». Insomma, via libera ad accordi con alleati «sul programma. Ma è proprio Rossi «colomba» e Roberto Speranza «falco»? A leggere il libro di Rossi La rivoluzion­e socialista, di cui ieri è uscita la versione aggiornata, sul livello nazionale il governator­e appare un po’ più da «falco». «Sotto l’espression­e ‘né di destra né di sinistra’ ritroviamo la destra» e questo vale per il M5S come «per Renzi» scrive Rossi. «Il Jobs Act, invece che ridurre il precariato, lo ha aumentato» si legge in un altro passo (anche se Rossi voleva fare della Toscana il «laboratori­o del Jobs act»). E infine: «Il ‘cesarismo’ di Renzi è il primo ostacolo ad un’alleanza vasta». Una colomba in picchiata.

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Il segretario Pd Dario Parrini
 ??  ?? Il segretario del Pd toscano Dario Parrini con Renzi alla Festa dell’Unità di Poggibonsi nel luglio scorso
Il segretario del Pd toscano Dario Parrini con Renzi alla Festa dell’Unità di Poggibonsi nel luglio scorso
 ??  ?? Stefano Bruzzesi, fautore della vittoria di Lucca, ha perso la delega agli Enti locali
Stefano Bruzzesi, fautore della vittoria di Lucca, ha perso la delega agli Enti locali
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Claudio Martini, ex governator­e, farà parte della cabina di regia sul programma

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