Web contro gli scout per il rogo di Marradi
«Hanno provocato il danno, ora lo ripaghino». I sindaci: no a condanne sommarie
MARRADI (FIRENZE) Gli scout accendono un fuoco per cucinare, le fiamme sfuggono al loro controllo e si scatena l’incendio nel bosco. Risultato, 15 ettari in fumo. Così, sul web, si scatenano gli strali contro gli scout. Ma i sindaci del Mugello si ribellano. A difesa dello scoutismo. Dopo l’incendio all’eremo di Gamogna, a Marradi, sui social i commenti erano stati durissimi: «Non è un incidente, è stata una vera e propria imprudenza»; «Disattenzione e del pressappochismo. E ora chi paga?». Il primo a scendere in campo a difesa degli scout è il sindaco di Dicomano, Stefano Passiatore, ex scout. «Sia chiaro, se i capi scout hanno agito con imprudenza e negligenza contravvenendo alle regole, hanno sbagliato e pagheranno per questo — dice — Questo però non giustifica questa campagna di giudizi superficiali sullo scoutismo e sul suo metodo sull’onda di una facile indignazione. Dobbiamo metterci nell’ottica di dover sopportare una dose ragionevole di errori. C’è solo un modo per non sbagliare ed è non fare. Nello scoutismo come nella vita». Anche il sindaco di Marradi, Tommaso Triberti si schiera con gli scout: «Chi ha sbagliato paghi, ma niente condanne sommarie». Tra bosco andato in fumo, danni alle attività economiche private, costi dei soccorsi, l’incendio potrebbe essere costato oltre 100 mila euro. «L’Agesci dovrebbe essere assicurata, chi ha sbagliato pagherà — spiega Triberti — Ma noi vogliamo che gli scout continuino a venire nel nostro territorio». Ieri di nuovo fiamme in Mugello: un incendio si è scatenato nel bosco di Bovino, nel Comune di Vicchio e 17 turisti belgi sono stati costretti ad abbandonare momentaneamente l’agriturismo in cui erano ospitati. Sul posto un elicottero della flotta regionale e squadre dei vigili del fuoco.