Corriere Fiorentino

Villa Paolina, riaperte le stanze della principess­a

A Viareggio fino a settembre un allestimen­to con mobili preziosi

- Simone Dinelli

Tuffo nella storia Qui visse un grande amore con il compositor­e Giovanni Pacini, ma dopo un mese fu abbandonat­a

VIAREGGIO «Nelle stanze della principess­a»: questo il titolo dell’allestimen­to che sta segnando il ritorno alla vita di Villa Paolina, dimora storica di Viareggio che porta il nome di Paolina Bonaparte, sorella di Napoleone. Chiusa al pubblico dal 2014 (eccezion fatta per alcuni locali al piano terra adibiti a uffici comunali del settore cultura), ma di fatto svuotata di arredi già dal 2005, la villa è stata di recente riaperta con un allestimen­to — visitabile fino al 18 settembre, ogni giorno dalle 18 alle 23 tranne il lunedì — al piano nobile , dove trovano spazio oltre 40 pezzi originali, provenient­i da collezioni private e in parte da altre residenze napoleonic­he. Opera, questa, voluta dal Comune, in collaboraz­ione con la Regione Toscana. La villa, costruita nel 1822 dall’architetto lucchese Giovanni Lazzarini su commission­e della stessa Paolina e ispirata per struttura e conformazi­one alla Villa Boghese di Roma, vide consumare fra le sue stanze il grande amore della principess­a con il compositor­e Giovanni Pacini, al tempo famosissim­o, più giovane di lei e meno innamorato, tanto che dopo qualche mese abbandonò la residenza e Paolina. Il gusto della principess­a, mai banale, si ritrova in decorazion­i orientaleg­gianti dai toni luminosi, ma anche nelle cifre più consuete dello stile impero che qui si rinnovano comunicand­o luce e leggerezza. Donna di indiscussa bellezza e regina d’eleganza riuscì a governare gli eventi ed a influenzar­e gli animi pur senza mai ricoprire alcun incarico politico, affermando la propria personalit­à sino a diventare quell’icona di bellezza consacrata da Antonio Canova nella Venere Vincitrice. Questo allestimen­to vuole ricreare il clima dei giorni vissuti da Paolina nelle stanze della villa, riproponen­do arredi d’epoca in parte provenient­i dalle residenze della principess­a. Pezzi unici selezionat­i attingendo dalle collezioni e dalle dimore d’epoca più prestigios­e attraverso una ricerca che vuole focalizzar­e l’attenzione sulla figura di Paolina. Una volta concluso l’allestimen­to — che nelle prime due settimane di apertura ha richiamato diverse centinaia di visitatori — la villa continuerà a vivere: l’intenzione del Comune è infatti quella di renderlo un polo di riferiment­o per la cultura cittadina. Il primo passo in questo senso sarà renderla sede permanente del comitato che si occupa del Premio Viareggio Rèpaci (che celebra quest’anno la sua edizione numero 88), con uno spazio che diverrà archivio del premio stesso: sino ad ora, infatti, tutto il materiale cartaceo e fotografic­o era distribuit­o in più strutture. «Una villa unica nel suo genere — commenta il sindaco Giorgio Del Ghingaro — un gioiello che per troppo tempo è rimasto chiuso ferito e offeso dall’incuria. Adesso porte e finestre sono di nuovo aperte, le luci sono accese, la villa è di nuovo viva».

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Il sindaco Giorgio Del Ghingaro i n una delle stanze del piano nobile di Villa Paolina ora arredate con pezzi di valore provenient­i da collezioni private e residenze napoleonic­he

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