Crolla l’albero (malato) dei comitati Il Comune: ora basta, via ai tagli
Viale Corsica, la pianta malata cade sulle strisce pedonali Nessun ferito, solo per caso. Palazzo Vecchio cambia rotta
Prima lo scricchiolio, poi il tonfo. L’ippocastano venuto giù nell’ultimo tratto di viale Corsica a causa del temporale che ieri si è abbattuto su Firenze era stato classificato dagli agronomi di Palazzo Vecchio in «classe C», che tradotto significa «pericolosità moderata». Avrebbero dovuto abbatterlo nei giorni scorsi, ma il Comune, dopo le manifestazioni di protesta dei comitati e dei residenti, aveva deciso di rinviare le operazioni. Oggi, molti di quelli che abitano nella strada parlano di «tragedia sfiorata» — l’albero, alto più di dieci metri, è caduto sulle strisce pedonali, in mezzo alle auto — e qualcun altro, a denti stretti, si lascia sfuggire che «sì, forse aveva ragione il Comune». Come Iolanda, che dalle finestre della sua abitazione ha assistito in diretta a tutta la scena: «Stavo chiudendo le finestre quando ho visto l’ippocastano dondolare paurosamente — racconta — Aveva appena smesso di piovere e in strada c’erano delle persone. Nessuno si aspettava che quel grosso albero sarebbe crollato di lì a poco». Iolanda ha temuto che qualcuno ci fosse rimasto sotto, ha urlato, ed è scesa in strada tenendosi debitamente a distanza dagli altri arbusti, «ma per fortuna questa volta è andata bene». Altri residenti, quindi, hanno avvertito la polizia municipale e i vigili del fuoco, che hanno tagliato a pezzi l’ippocastano così da liberare la carreggiata.
Su quella pianta — florida se vista dall’esterno, ma profondamente malata all’interno — i comitati avevano anche affisso un manifesto funebre di protesta, che qualcuno ha poi strappato: «Tutti gli abitanti di viale Corsica — recitava la scritta — piangono l’uccisione che avverrà nei prossimi giorni di questo ippocastano». Dopo il crollo qualcuno ha attaccato a tutti gli alberi della strada un altro cartello: «Sano?...». Ma il comitato di viale Corsica resta inamovibile: «Non abbiamo mai detto di non tagliare gli alberi malati — dice Luca Raiteri — ma quelli in ‘classe B’ vanno salvati. Piuttosto chiediamo al Comune una seria manutenzione sul patrimonio arboreo, cosa che non è mai stata fatta». Secondo l’agronomo Francesco Zangari, che per il comitato di viale Corsica ha realizzato un dossier, «l’albero in questione dalle nostre verifiche era risultato il peggiore tra tutti quelli da abbattere. Fosse stato mio avrei imbracciato una motosega e lo avrei tirato giù…».
Il sindaco Dario Nardella attacca chi, in queste settimane, è sceso in strada per protestare contro il Comune: «Questo è uno degli alberi in viale Corsica che dovevamo abbattere. Vederlo cadere per un temporale suscita in tutti la stessa esclamazione: meno male non c’era nessuno! Il piano di taglio nasce, non da un capriccio, ma dal confronto con gli esperti e dal nostro dovere di tutelare la salute pubblica dei cittadini». Sulla stessa lunghezza d’onda anche l’assessore al verde Alessia Bettini che, ieri pomeriggio, ha fatto un sopralluogo sul posto: «Dalla prossima settimana ricominceremo gli abbattimenti — anticipa — Domani (oggi, ndr) vedrò il comitato a cui dirò che si va avanti senza se e senza ma: taglieremo prima le piante in classe C, poi quelle in classe B. L’episodio di oggi dimostra che la nostra decisione di sostituire le alberature a rischio è necessaria».