Mps, l’Europa dà l’ultimo ok: lo Stato azionista di maggioranza Oggi il Cda sui conti del 2017
Ultimo via libera dell’Europa: il Tesoro ha il 53% della banca. Oggi il Cda
SIENA È arrivato l’ultimo via libera della vigilanza europea e da ieri lo Stato è azionista di maggioranza del Monte dei Paschi di Siena con il 53,5%. Rocca Salimbeni è così «nazionalizzata» per un periodo massimo di cinque anni e l’ingresso dello Stato per la capitalizzazione precauzionale imposta della Unione Europea permetterà di tenere oggi il consiglio di amministrazione per approvare i conti dei primi sei mesi del 2017.
La svolta era attesa e si è concretizzata a fine pomeriggio quando la banca con una nota ha comunicato «la nuova composizione del capitale sociale risultante dall’aumento intervenuto per effetto dell’emanazione dei decreti del Ministero dell’Economia e delle Finanze». Rocca Salimbeni ha potuto insomma convertire in azioni i 3,85 miliardi versati la settimana scorsa dal Tesoro, un’operazione per la quale serviva un’ultima autorizzazione da parte della Banca Centrale Europea. Per effetto della ricapitalizzazione precauzionale da circa 8,3 miliardi, di cui circa 4,473 miliardi attraverso il burden-sharing degli obbligazionisti subordinati e i 3,85 miliardi sottoscritti dal Tesoro, il capitale attuale di Banca Monte dei Paschi è pari a 15,7 miliardi ed è in grado di assorbire il maxi roso della semestrale, atteso attorno a 3 miliardi per effetto della svalutazione di 3,9 miliardi sui 26,1 miliardi di sofferenze che saranno ceduti nella seconda metà dell’anno. La quota dello Stato in Mps potrebbe poi salire fino al 70% se tutti i possessori di obbligazioni subordinate le convertiranno in azioni. La svalutazione è stata annunciata dall’ad Marco Morelli ma c’è attesa per i conti della semestrale, il primo passo di un percorso che a settembre dovrebbe riportare alla quotazione in Borsa il titolo (congelato da dicembre) e ad una maggiore fiducia dei risparmiatori nella banca senese. E che servirà ad attuare il piano industriale 2017/2021 concordato con l’Ue che ha dato anche l’ok all’ingresso dello Stato.