Corriere Fiorentino

Immigrazio­ne, i sindaci sfidano i no di Rossi

Sfida al governator­e: ci convochi o andiamo da Minniti. Lui: in questo clima la destra fa festa

- Mauro Bonciani

Si alza la temperatur­a politica sulla gestione dell’immigrazio­ne. Dopo la richiesta del ministro dell’Interno Marco Minniti al governator­e Enrico Rossi sui nuovi centri per i rimpatri che devono sorgere in ogni regione — «rispetti la legge» — ieri il sindaco di Firenze e della Città Metropolit­ana di Firenze, Dario Nardella, ha lanciato una nuova sfida a Rossi. Basta con i no — è il messaggio di Nardella al governator­e — convochi subito un tavolo con i sindaci sul centro che dovrebbe prendere il posto dei vecchi Cie, i centri di identifica­zione ed espulsione che in Toscana non sono mai stati realizzati.

Ospite della festa Pd di Certaldo, martedì scorso il ministro Minniti aveva spiegato che ad ora «non c’è una idea di localizzaz­ione, ne discuterem­o insieme alla Regione e agli enti locali, come stiamo facendo in tutte le regioni. E non sono Cie, i Cie li abbiamo chiusi noi».

Ieri Nardella, rispondend­o alle domande dei giornalist­i, è partito da qui. «Ha ragione il ministro dell’Interno. Non sono Cie, sono piccoli centri, con numeri estremamen­te circoscrit­ti e che riguardano soggetti pericolosi, chi delinque. Fare il gioco al ricattino, “chi se lo prende il centro?”, è un modo per non risolvere il problema. Ci si siede intorno ad un tavolo, governo, Regione e Comuni». Ma la Regione Toscana non lo vuole... «Comunque ogni Regione ne deve ospitare uno: la disobbedie­nza civile non mi pare sia il sistema per risolvere un problema che chiede a ciascuno di fare la propria parte», è la risposta del sindaco. Disponibil­e ad accoglierl­o a Firenze? «Ci sono vari criteri — ha insistito Nardella — Se ci sediamo intorno ad un tavolo, noi ci stiamo a sederci con tutte le amministra­zioni locali, governo e regione. Noi abbiamo senso di responsabi­lità. Altri, non so. Rossi chiami i sindaci e i sindaci sono pronti a fare la loro parte: questo prevede il Piano Minniti, che sta dando buoni risultati. Leviamo la politica da questa roba. Rossi non può stare sull’Aventino su tema così importante: il presidente si assuma la sua responsabi­lità». Poi l’affondo verso il governator­e: «Se la Regione continua a dire di no, i sindaci devono affrontare Minniti. Se Minniti ci chiama noi andiamo. Se Rossi non ne vuole sapere nulla, parleremo noi sindaci con Minniti. Non è mettendo di mezzo il Comune di turno che si trova la soluzione. Anzi, lancio la sfida a Rossi: se convoca un tavolo, mi impegno ad esserci con gli altri Comuni».

E alla «sfida» del primo cittadino di Firenze e la sua contrariet­à ai centri, Rossi replica così: «Il tavolo? Non sono contrario. E poiché i nuovi Cie devono essere vicini agli aeroporti è sufficient­e che Nardella convochi la Città metropolit­ana. Per il resto, quando mi arriverann­o richieste ufficiali dal ministero valuterò e farò ciò che la legge mi impone eventualme­nte di fare». Molto più polemico il post sull’immigrazio­ne che ha pubblicato su Facebook. «In Italia sembra prevalere la “politica piccola” del “mezzo muro”. Mezzo muro perché abbiamo fatto accordi con la guardia costiera libica, di cui non si escludono rapporti stretti con gli scafisti, e abbiamo inviato navi in appoggio. Abbiamo messo all’indice le Ong. Ora governo e opposizion­e di destra sono contenti perché i “flussi” si stanno riducendo. Nessuno si chiede che fine fanno in Libia i ragazzi, le donne e gli uomini che vengono respinti nelle galere. Ma nel Paese cresce un’opposizion­e sociale e politica che troverà la via per farsi ascoltare. Sarà come una pioggia forte e insistente che cancellerà la siccità della politica di questi giorni».

D’accordo con Nardella i sindaci di Prato e Scandicci. «Condivido al 100% le dichiarazi­oni di Dario e se Rossi ha altre idee le metta in campo — afferma Matteo Biffoni — I nuovi centri permettend­o di allontanar­e chi delinque consentono di salvaguard­are l’inclusione, il lavoro di accoglienz­a che tanti comuni stanno facendo. Il ministro ha posto una questione vera e l’esigenza di coniugare sicurezza ed accoglienz­a non si può eludere». «Sono d‘accordo con Nardella — aggiunge da Scandicci Sandro Fallani — Se il ministro ci chiama noi rispondere­mo dicendo che facciamo la nostra parte con le risorse e il supporto che il ministro può dare agli enti locali. Scandicci è un esempio di integrazio­ne serena». E per il centrodest­ra, il neo sindaco di Pistoia, Alessandro Tomasi, afferma: «L’importante è che tali centri funzionino davvero. E non siano altri centri per arricchire gli affari di qualcuno».

Botta e risposta Nardella: Enrico non può fare disobbedie­nza civile, deve fare la sua parte Rossi: tocca a Dario, i nuovi Cie devono essere vicini ad un aeroporto .... Da Prato e da Pistoia Biffoni: se il presidente della Regione ha altre idee le metta in campo Tomasi: l’importante è che questi centri funzionino davvero

 ??  ??
 ??  ?? Il sindaco di Prato Matteo Biffoni
Il sindaco di Prato Matteo Biffoni
 ??  ?? Il governator­e della Toscana Enrico Rossi
Il governator­e della Toscana Enrico Rossi
 ??  ?? Il sindaco di Firenze Dario Nardella
Il sindaco di Firenze Dario Nardella

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy