Corriere Fiorentino

«La nuova Sant’Orsola, per il quartiere»

Porte aperte, Nardella presenta il progetto. Betori: una luce tra le ombre. Poi la cena di San Lorenzo

- Giulio Gori

La piccola porta di metallo su via Sant’Orsola si apre. Un pezzo di Firenze entra in un luogo che non ha mai visto. Dopo trent’anni di oblio, l’antico monastero di Sant’Orsola sembra finalmente pronto a rinascere. Il sindaco Dario Nardella arriva a illustrare alla città il progetto di recupero della cordata Bocelli, l’accademia di bel canto, i chiostri che diventeran­no piazze e giardini aperti al pubblico. I fiorentini ascoltano.

E girando tra le rovine, tra le colonne di acciaio che puntellano le mura medievali, provano a immaginarn­e il futuro. «Speriamo», «io ho paura che non sarà per noi cittadini», «sarebbe l’ora», «è un buon progetto ma per il quartiere si potrebbe fare di più». I fiorentini arrivati per la grande anteprima discutono, fanno mezzi sorrisi, avanzano dubbi. E Nardella, che molti osservano dai quattro schermi disseminat­i nel monastero, perché nella sala della Monnalisa c’è posto solo per pochi, sembra voler rispondere proprio ai loro timori.

La nuova Sant’Orsola «non nasce né per fare business né per fare profitto — dice — dei 15 mila metri più della metà saranno ad uso collettivo». Il museo, il caffè, il wine bar con la musica dal vivo, la ludoteca, la libreria, la sala lettura, la scuola di artigianat­o, l’incubatore d’imprese, la possibilit­à di organizzar­e mostre, concerti. Il sindaco snocciola l’elenco. E strizza l’occhio proprio ai residenti: «Ci sarà anche un’area a disposizio­ne delle associazio­ni di quartiere ». Loro, le associazio­ni del Sant Orsola Project apprezzano: «Siamo soddisfatt­i, è il più importante processo di rigenerazi­one di un immobile del centro degli ultimi tre decenni». E quando il sindaco ricorda che le porte del monastero saranno sempre aperte, che i chiostri diventeran­no piazze a disposizio­ne della città, c’è chi va davanti alla porticina di via Taddea: «Che bello! Se riaprono l’intero arco, per la strada sarà una boccata d’ossigeno». «Per noi e per tutto il quartiere la riapertura sarà importanti­ssima», dice Umberto Montano, direttore del Mercato Centrale. «Sant’Orsola è già stata sfigurata troppo — continua il sindaco — non deve essere aggiunto nulla di più. E se possibile dev’essere tolto qualcosa di quel che è di troppo». A vigilare saranno proprio i fiorentini, potranno entrare nel monastero anche durante i lavori.

Ieri mattina, nell’omelia pronunciat­a nella basilica di San Lorenzo, il cardinale Giuseppe Betori ha spiegato che «luci e ombre si intreccian­o» nel quartiere. Le luci sono rappresent­ate da Sant’Orsola, «un progetto pregevole»; le ombre invece ruotano attorno a «una situazione d’insicurezz­a e degrado». «C’è un patrimonio di civiltà che abbiamo ereditato che non possiamo tradire o dimenticar­e», ha detto Betori. E Nardella, omaggiando l’ex priore, monsignor Angiolo Livi, ha ringraziat­o il cardinale: «Prendiamo le sue parole come un incoraggia­mento ad andare avanti. Molte cose sono state fatte, ma questo quartiere ha bisogno ancora di tanti interventi per il decoro e la sicurezza».

Il quartiere, ieri, dopo Sant’Orsola, ha deciso di ritrovarsi come tradizione davanti alla basilica di San Lorenzo per celebrare il suo patrono. Prima il concerto della filarmonic­a Otello Benelli, poi la cena di piazza con centinaia di piatti di plastica e due classici che si rinnovano ogni anno: la pasta al sugo di carne e la cocomerata.

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 ??  ?? 1 I fiorentini nella Sala del Capitolo seguono Nardella attraverso il maxi-schemo 2 Una donna osserva la Corte dell’Orologio, la più grande di Sant’Orsola 3 Il cortile del Tabacco: i chiostri diventeran­no piazze aperte al pubblico 4 Gli scavi...
1 I fiorentini nella Sala del Capitolo seguono Nardella attraverso il maxi-schemo 2 Una donna osserva la Corte dell’Orologio, la più grande di Sant’Orsola 3 Il cortile del Tabacco: i chiostri diventeran­no piazze aperte al pubblico 4 Gli scavi...
 ??  ?? Il cardinale Giuseppe Betori durante la messa di ieri mattina nella Basilica di San Lorenzo. A destra, la cocomerata di ieri sera in piazza
Il cardinale Giuseppe Betori durante la messa di ieri mattina nella Basilica di San Lorenzo. A destra, la cocomerata di ieri sera in piazza

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