Una Fiorentina made in Italy
Torna di moda il made in Italy. La Fiorentina del futuro parlerà un po’ più italiano, in campo e nello spogliatoio. A partire dall’allenatore Stefano Pioli che, con il suo staff, proseguendo con un buon gruppo di giocatori nati nel nostro paese: da Sportiello e Astori fino ai tre trequartisti Chiesa, Saponara e Benassi.
Il gruppetto di giocatori rappresenta l’ossatura viola e, inoltre, ha in comune un sogno realizzato fin qui soltanto dal capitano: entrare in pianta stabile nella nazionale di Ventura. Chiesa, per esempio, a giugno è stato convocato nella Nazionale sperimentale che vinse 8-0 contro San Marino e poi è andato da esordiente agli Europei Under 21. Insieme a lui c’era il capitano Marco Benassi che oggi, a 23 anni, vuole farsi notare dal ct che conosce bene dai tempi di Torino. «Sono molto felice di essere arrivato qua — ha detto ieri dopo le visite mediche — e sono molto orgoglioso di venire in una società come la Fiorentina. Non vedo l’ora di cominciare e di iniziare ad allenarmi con mister e compagni per conoscerli subito. Sono prontissimo e molto carico, per dare un contributo importante alla squadra. Pioli l’ho sentito per telefono, devo ringraziare anche Corvino, mi segue da quando ho 15 anni, si vede che era destino che dovevo venire alla Fiorentina».
Sportiello, invece, in azzurro c’è stato durante la gestione Conte, poi c’è capitan Astori che aspira a un posto ai mondiali in Russia con Ventura. Infine Saponara: presto tornerà disponibile. Conquistare la Fiorentina lo potrebbe portare nel gruppo azzurro. A Firenze dunque, di partita in partita, ci saranno almeno cinque titolari su undici. Un netto cambiamento rispetto all’ultima stagione, in cui gli stranieri della rosa erano l’80,3%: un dato che collocava la squadra fra le prime dieci esterofile fra tutti i campionati d’Europa. Questa inversione di rotta era stata meditata più volte dal club nel corso degli ultimi anni, ma le cifre elevate richieste dai concorrenti per i tesserati, hanno sempre fatto naufragare l’idea. La famiglia Della Valle ha sempre spinto per un prodotto più italiano possibile: una filosofia ben incarnata proprio da loro che, nel settore industriale, rappresentano un’eccellenza nazionale. All’origine di questo nuovo percorso, però, ci sono anche le ferree regole imposte dalla Federazione a partire dalla passata stagione. Sarà necessario, infatti, consegnare un elenco di 25 giocatori di cui quattro formati in Italia e altri quattro nel club di appartenenza. I viola non sono messi poi così male.
Pantaleo Corvino sta lavorando per far arrivare altri giocatori alla corte di Pioli e, ad oggi, l’unica candidatura italiana rimasta è quella di Politano del Sassuolo. Una pista che si è raffreddata, al contrario di quella che porta a Jesé Rodriguez del Psg, le cui quotazioni sono in netto rialzo. Il giocatore ieri non si è allenato col gruppo per motivi familiari e all’esordio dei suoi compagni contro l’Amiens è rimasto in tribuna. La Fiorentina ancora non ha presentato un’offerta, ma nelle prossime ore potrebbe farsi avanti seriamente, optando per la soluzione del prestito. È in una fase di stallo invece il possibile addio di Nikola Kalinic. Il Milan ha in tasca il sì del giocatore e nel frattempo sta vagliando profili più altisonanti. Dovesse concretizzarsi l’operazione, Corvino andrebbe a prendere Giovanni Simeone del Genoa. L’attaccante argentino ha vinto la concorrenza su Duvan Zapata del Napoli. Col giocatore c’è un’intesa di massima da tempo e nelle ultime ore sembra che sia stata trovata anche col club ligure per una cifra inferiore ai venti milioni. Intanto la società di Preziosi si è già cautelata da alcune settimane con l’acquisto di Lapadula. L’arrivo del Cholito, che già conosce il nostro campionato e anche la lingua, ben si sposerebbe con la Fiorentina che sta nascendo. E pazienza se non anche lui non è made in Italy.
Mercato Kalinic in attesa del Milan, pronto Simeone. Jesè, c’è il sì del Psg: ora si aspetta il suo ok