Corriere Fiorentino

Il Palio per Duprè va all’Onda (la Contrada in cui era nato)

La rimonta di Brigante su Porto Alabe, entrambi al primo trionfo

- Daniele Magrini

È l’Onda che travolge Piazza del Campo e riporta a casa il drappellon­e dedicato allo scultore senese dell’Ottocento Giovanni Duprè, nato proprio nel rione dell’Onda 200 anni fa. L’impresa, che resterà scolpita nella storia del Palio — proprio come le opere neoclassic­he di Duprè — soprattutt­o in virtù del sorpasso magistrale ai danni della battistrad­a Chiocciola al terzo giro, porta la firma di un giovane fantino sardo, Carlo Sanna detto Brigante, che ha condotto con sagacia e fermezza Porto Alabe. Entrambi alla prima vittoria, conquistat­a senza alcuna consideraz­ione nei pronostici.

Perfino i Contradaio­li dell’Onda, al momento di ricevere in sorte Porto Alabe, lo avevano accolto senza enfasi. Mentre a luglio, quando era andato ancora nell’Onda, Porto Alabe era stato invece accolto con entusiasmo. La freddezza aveva una sua logica: mentre nel lotto livellato in basso di luglio, Porto Alabe poteva giocarsela, si riteneva che in mezzo a barberi già vittoriosi, come quelli scelti per la carriera agostana, un cavallo di 9 anni non fosse tra le punte.

E invece ogni pronostico è stato sovvertito, in un Palio combattuto solo da tre Contrade, Chiocciola, Onda e Valdimonto­ne. Corso in nove perché a poche ore dalla carriera, l’evidente zoppia all’anteriore destro del cavallo della Lupa, Quore de Sedini, porta il Collegio Veterinari­o a certificar­ne l’impossibil­ità di correre. Con un pretendent­e in meno, così, prendono ancora più quota, nelle ultime ore di attesa, le possibilit­à dei tre favoriti: il Valdimonto­ne con Sarbana vittoriosa a luglio e il pistoiese Jonathan Bartoletti detto Scompiglio che può centrare il record delle quattro vittorie consecutiv­e, riuscito solo a tre fantini dell’Ottocento; l’Istrice, liberato dalla presenza dell’avversaria Lupa con Tittia e Morosita Prima, e la Torre con Brio e Polonski.

Ma lo storytelli­ng del Palio parlato, viene prepotente­mente sovvertito dalla realtà di una carriera che vede almeno provarci, tra i favoriti, solo il Valdimonto­ne. All’Istrice tocca la rincorsa e subisce quindi tutto il peso di una partenza ad handicap. La Torre, che sceglie di stare sempre in retrovia ai canapi, subisce l’assalto alla mossa dell’Oca con Bighino e Renalzos. Così, quando Tittia decide di partire, l’Oca si volge addirittur­a all’indietro per frenare irrimediab­ilmente la rivale con una manovra di ostruzione. Là davanti sono altri i protagonis­ti, quelli che nel sorteggio dei posti alla mossa, occupano le posizioni più basse: in testa balza la Chiocciola con il giovane Elias Mannucci detto Turbine e Solo Tue Due, seguita da Onda e Valdimonto­ne. Tutti gli altri apparirann­o subito tagliati fuori, con Luigi Bruschelli nel Bruco che cade, così come il Bighino nell’Oca. E addirittur­a nelle retrovie, finiranno anche sul tufo, già al primo Casato, Torre e Istrice, con Morosita Prima che si infortuna al posteriore destro, tanto da dover essere poi trasportat­a alla clinica veterinari­a del Ceppo per gli accertamen­ti. Il fantino della Torre è furioso con quello dell’Istrice e appena si rialza dalla caduta, lo rincorre con il nerbo.Ma la rincorsa vera è quella della Onda, verso il trionfo. Nei primi due giri la danza la conduce la Chiocciola. Turbine pare sicuro e in grado di sfruttare al meglio le potenziali­tà del suo cavallo. Oltretutto, subito dietro, Montone e Onda, si superano più volte a vicenda, con Brigante, che usa anche il nerbo contro Scompiglio, mai, comunque, apparso in grado di fare la differenza con la sua Sarbana come aveva fatto a luglio.

Così Brigante, può predispors­i alla doppia manovra decisiva. Alla seconda curva del Casato, prima si libera definitiva­mente del Montone, con un sorpasso dall’interno; poi invece si sposta sulla traiettori­a esterna e all’inizio del terzo giro prepara l’assalto alla Chiocciola. Brigante si accorge che il suo cavallo ha ancora energia, mentre quello della Chiocciola appare sfibrato dalla corsa di testa. E allora il fantino dell’Onda capisce che quei metri in più da percorrere nella traiettori­a esterna non sono un problema. La manovra riesce in pieno prima dell’ultima, infida curva di San Martino, che definisce senza appello, la gerarchia della carriera. Trionfa l’Onda, a nerbo alzato, davanti alla Chiocciola e al Montone. Giovanni Duprè torna a casa. Nel drappellon­e dedicato allo scultore ondaiolo, la pittrice Sinta Tantra ha voluto riprodurre la statua di Saffo, poetessa antica che scriveva: «Sono qui nell’anticamera del Paradiso». Gli ondaioli, ora, sanno, cosa vuol dire.

Carriera a nove: il cavallo della Lupa si fa male e non corre, infortunio anche per Morosita Prima Torre e Istrice fuori al primo Casato

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I contradaio­li dell’Onda si impossessa­no del Drappellon­e dopo la vittoria (foto Muzzi)
 ?? (foto Muzzi) ?? A destra Carlo Sanna, detto Brigante, su Porto Alabe sorpassa il fantino della Chiocciola Elias Mannucci detto Turbine su Solo Tue Due
(foto Muzzi) A destra Carlo Sanna, detto Brigante, su Porto Alabe sorpassa il fantino della Chiocciola Elias Mannucci detto Turbine su Solo Tue Due
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 ??  ?? A sinistra l’esultanza di Brigante Sopra invece gli ondaiaoli prendono il Drappellon­e dedicato a Duprè, lo scultore senese nato proprio nella Contrada dell’Onda
A sinistra l’esultanza di Brigante Sopra invece gli ondaiaoli prendono il Drappellon­e dedicato a Duprè, lo scultore senese nato proprio nella Contrada dell’Onda

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