Nasce a Figline la moschea da mille fedeli
Aprirà a settembre, commercianti divisi. «Me ne vado», «No, è un loro diritto»
Una nuova grande moschea a Figline Valdarno, aprirà a settembre e ospiterà circa mille fedeli. Molti di loro sono i musulmani residenti nel Valdarno, ma qualcuno potrebbe arrivare anche dalla zona sud di Firenze, dove la moschea è attesa da anni. Non a caso, proprio la comunità islamica fiorentina ha contribuito alle spese per l’acquisto del fondo commerciale di Figline, comprato all’asta dalla comunità islamica del Valdarno per un valore di circa 300 mila euro. L’investimento, hanno spiegato dalla comunità, è il frutto di un autofinanziamento che va avanti ormai da molti anni, ma non rende meno urgente — dicono gli islamici fiorentini — la costruzione di una moschea nel capoluogo.
La struttura, un vecchio fondo inutilizzato da anni, si trova nella zona commerciale di via della Comunità Europea, a circa un chilometro dal centro storico. Il nuovo luogo di culto sarà diviso in due parti, un’area per la preghiera maschile e una per quella femminile. Ma non sarà soltanto una moschea. Obiettivo della comunità islamica valdarnese è quello di realizzare nella struttura percorsi interculturali, a partire dall’insegnamento della lingua italiana
La sindaca Mugnai Ci vuole coraggio per aprire una moschea sul proprio territorio in periodi come questo, ma la comunità islamica valdarnese è aperta e ben integrata Questo è un segnale importante
e della lingua araba. Un ruolo decisivo per l’individuazione dello stabile l’ha avuto l’amministrazione comunale che da tempo, insieme alla comunità islamica, era alla ricerca di una struttura più dignitosa rispetto a quella di via Castelguinelli, in centro storico, troppo piccola per l’afflusso dei tanti fedeli. «Il sovraffollamento dell’attuale luogo di culto islamico — ha spiegato la sindaca di Figline e Incisa Giulia Mugnai (Pd) — ci ha spinti a trovare una collocazione più idonea. È opportuno trovare spazi adeguati per la preghiera dei cittadini musulmani perché soltanto così si può facilitare la convivenza e creare vera integrazione». E poi: «In periodi storici come questi, ci vuole una certa dose di coraggio ad aprire una moschea sul proprio territorio, ma voglio sottolineare che la comunità islamica valdarnese è ben integrata, i cittadini musulmani organizzano da tempo giornate aperte in cui si possono visitare i loro luoghi di culto. Questo è un segnale importante». Per agevolare l’insediamento della moschea nella zona, il Comune si farà promotore di una serie di incontri tra la comunità e i commercianti della strada, alcuni dei quali non hanno preso bene l’arrivo di un luogo di culto islamico.
Tra loro c’è Enrico, proprietario di un negozio di biciclette che si trova a pochi metri dalla futura moschea. «È inutile negarlo, la loro presenza mi porterà via molti clienti. Sono pronto a fare le valigie, se vengono loro me ne andrò io». Usa toni più moderati un altro commerciante che ha l’attività adiacente alla moschea, il proprietario del negozio di caschi: «L’importante è che rispettino le regole, non vogliamo megafoni e non vogliamo tappetini per strada». Perplessità anche tra i frequentatori del bar Cristal, nessun problema invece per il grande negozio di abbigliamento di fronte, il cui proprietario dice: «Hanno comprato l’immobile all’asta, per cui hanno tutto il diritto di farci quello che vogliono».
La struttura, come previsto dalla destinazione d’uso, può essere adibita sia a spazio commerciale che culturale. Sopra la moschea c’è un ristorante giapponese, mentre accanto c’è una scuola di danza. Entrambi i gestori non mostrano alcun malumore. Nelle scorse settimane, per impedire l’apertura della moschea, alcuni cittadini avevano addirittura avanzato l’ipotesi di una raccolta firme, che poi però non si è concretizzata.