Il figlio d’arte che riporterà i gol argentini al Franchi
«Sono molto contento di essere qui, spero di allenarmi già domani. Mi aspetto il meglio da questa avventura. È un’opportunità bellissima. La Fiorentina era la mia scelta». Si è presentato così Giovanni Simeone, ieri sera a Firenze per le visite mediche. Un centravanti che solletica la memoria e stuzzica la fantasia dei tifosi viola. Il nome del connazionale Batistuta è lassù nell’Olimpo, nessuno lo vuole scomodare. E ci mancherebbe altro, ma da quest’anno almeno si rivedrà qualche bandiera argentina in curva Fiesole. Il Cholito arriva alla Fiorentina con una sola stagione alle spalle in Italia. Nel curriculum può vantare però una doppietta alla Juventus. E non è poco da queste parti. In totale nella passata annata ha realizzato dodici gol in campionato e uno in Tim Cup. E pensare che al Genoa, la società che lo ha portato in Europa, ha trovato maggiore continuità da novembre quando Pavoletti si infortunò. Il suo rendimento convinse Preziosi a cedere alle lusinghe del Napoli: via Pavoletti e fiducia al giovane che continuava a fare gol. Lo scorso girone di ritorno però, in linea con la squadra, le prestazioni sono state meno brillanti e i gol appena due. Punta centrale, capace anche di sacrificarsi per il resto della squadra, Giovanni ha ereditato il carattere arcigno del padre Diego Pablo che oggi siede sulla panchina dell’Atletico Madrid. Andrà quindi ad allargare la compagnia dei figli d’arte formata già da Chiesa, Sottil ed Hagi. Pioli lavorerà fin da subito per farlo inserire nei meccanismi di gioco della squadra. Il Cholito si sente pronto, ha salutato il Genoa con un gol ed un assist in Tim Cup. La sua corsa verso la Champions League, il cui simbolo si è tatuato sul polso, è appena iniziata. La Fiorentina se lo è assicurato per circa 18 milioni. L’ingaggio? Un milione e mezzo.