Corriere Fiorentino

Veretout: «Sono in forma E da Badelj imparerò tanto»

- Michela Lanza

«Quando mi ha chiamato la Fiorentina, non ho esitato un attimo a dire sì». Jordan Veretout, classe 1993 e numero 17 sulla schiena («è il numero che volevo, è la data di nascita di mia figlia»), si presenta così. Il giocatore, acquistato dall’Aston Villa, ma che nell’ultima stagione ha giocato nel Saint’Étienne, è un centrocamp­ista moderno, ha visione di gioco, è bravo tecnicamen­te ed è abile a fare assist e gol: «Quello italiano è un buon campionato — dice — e credo che si addica alle mie caratteris­tiche, anche se so che è molto complicato. Sono venuto volentieri a Firenze, perché quella viola è una grande squadra e penso che per me questa possa essere un’esperienza molto bella». Nessun dubbio, dunque, anche se là a centrocamp­o, dopo la conferma della permanenza di Milan Badelj, la concorrenz­a non mancherà: «Badelj è un grande giocatore e sono contento che resti. Credo che da lui, come del resto (Sanchez e Cristoforo, io possa imparare tanto». E il connaziona­le Valentin Eysseric? «Ci ho giocato insieme in nazionale, è molto bravo: potrà dare una grande mano alla Fiorentina». A proposito di nazionale, Veretout ha militato in tutte le nazionali francesi, dall’Under 18 all’Under 21, vincendo anche un Mondiale Under 20 nel 2013. Gli manca solo la chiamata di Deschamps. E visto che nel 2018 ci sono i Mondiali, chissà: «Sono qua per giocare al meglio. Poi vedremo in futuro». Ma dove può arrivare questa Fiorentina? «Ci sono molti giocatori bravi, possiamo ottenere tanti risultati positivi quest’anno. Quali? L’obiettivo è di arrivare più in alto possibile in classifica vorremmo vincere tutte le partite, sappiamo che non sarà facile, ma cercheremo di fare del nostro meglio». Pioli, invece, com’è? «Un allenatore esigente. Se ho un idolo? No. Mi piacciono i giocatori che sanno giocare a calcio. Che creano gioco, che fanno gol e assist». Insomma, i giocatori alla Veretout: «Ho qualità ma anche difetti. Devo migliorarm­i nella qualità di gioco e aiutare più la squadra. Fisicament­e, invece, dopo aver giocato in Premier, credo di essere già a buon punto».

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Jordan Veretout con la sua «17»

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