Il cinema della memoria nel rifugio di Castelnuovo
Prima del film sulla famiglia ebrea la visita nella grotta-nascondiglio
Gli spettatori verranno accompagnati negli stessi luoghi dove si salvarono i protagonisti della vicenda
Non sarà una semplice, passiva, visione. Ma un’esperienza molto «attiva» ed emotiva quella che sabato vedrà gli spettatori di Fuori Fuoco «entrare» fisicamente dentro la storia narrata dal film. Passeggiando nei luoghi in cui è ambientata la pellicola (e la storia vera da cui è tratta: la fuga in una grotta di una famiglia ebrea fiorentina negli anni ‘40), accanto e insieme ai protagonisti.
Il documentario Shalom Italia realizzato lo scorso anno dalla regista israeliana Tamar Tal Anati, è uno degli appuntamenti più attesi del festival e sarà proiettato sabato alle 21.30 a Villa a Sesta, Castelnuovo Berardegna, il piccolo paese della campagna senese dove è stato girato: qui, prima della proiezione, il pubblico sarà invitato a partecipare della medesima sorte capitata ai protagonisti grazie a un’inedita camminata per visitare i casolari e la grotta narrati nel film. A ripercorrere quei luoghi e quei ricordi ci sarà anche uno dei tre protagonisti della vicenda: Ruben Anati. Insieme ai fratelli maggiori e ai genitori, nel 1943 per sfuggire alle persecuzioni razziali, trovò rifugio in un bosco fuori città, stabilendosi in una grotta di fortuna dove la famiglia, fiorentina di origine ebrea, riuscì a sopravvivere per molti mesi grazie alla complicità e all’aiuto di alcuni abitanti del posto. Dopo la guerra, gli Anati si trasferirono definitivamente in Israele, ma a distanza di settant’anni i tre fratelli, diventanti ormai nonni di 73, 82 e 84 anni, decidono di fare un viaggio in Toscana, e di ripercorrere i boschi nei dintorni di Firenze per ritrovare quell’antro che da bambini divenne la loro casa e fu la loro salvezza. E il pubblico viaggia con loro nella storia e nella memoria.
Il film è il fiore all’occhiello della rassegna itinerante estiva Fuori Fuoco, che da nove anni porta il cinema indipendente nei borghi del Senese, dove spesso un cinema non c’è più. «Portiamo nel territorio una selezione di film che nella stagione invernale hanno trovato poco spazio sul grande schermo, proiettandoli nelle piazze dei paesi» spiega Giuseppe Gori Savellini, direttore artistico della rassegna promossa da Visionaria. Gli spettacoli sono accompagnati quest’anno anche da presentazioni di libri, aperitivi, e come in questo caso, passeggiate «cinematografiche». A Villa a Sesta il film scelto non poteva che essere Shalom Italia. «L’idea è nata dal luogo. Mi sono ricordato di questo film visto al Festival dei Popoli e parlando con alcuni residenti che hanno collaborato alla lavorazione e conoscevano la regista abbiamo trovato la quadra. È nata così anche la proposta di fare un giro per il luoghi del film e della vicenda reale. È una vicenda poco conosciuta, anche all’epoca in pochi sapevano che c’era una famiglia nascosta nei dintorni del paese, la storia è riemersa dopo il film».
La carovana di Fuori Fuoco, partita il 2 agosto a San Gimignano, si sposterà poi a Monteriggioni a Castellina Scalo, il 26 agosto per la proiezione di Indivisibili di Edoardo de Angelis e il 27 agosto per la visione di Circle di Valentina Monti.