Corriere Fiorentino

L’imam: dopo Figline anche Firenze è pronta alla moschea

Izzeddin Elzir ringrazia il Comune del Valdarno: «Ci ha aiutati»». Nardella: «Qui non ci sono novità»

- Jacopo Storni

«Siamo riusciti ad aprire una moschea a Figline Valdarno, credo che adesso anche la realtà fiorentina sia pronta per fare altrettant­o». Sono le parole dell’imam di Firenze Izzeddin Elzir a commento dell’imminente inaugurazi­one del centro di culto islamico nella zona commercial­e di Figline.

L’imam e presidente dell’Ucoii, l’Unione delle comunità islamiche italiane, si dichiara soddisfatt­o: «Il Comune di Figline Valdarno ha fatto un ottimo lavoro, sia il sindaco che l’assessore all’integrazio­ne hanno condiviso il progetto della comunità e, per perseguire questo obiettivo, hanno organizzat­o una serie di incontri importanti». Secondo Elzir, grazie a questo nuovo luogo di culto, «i fedeli del Valdarno potranno uscire dalla loro sala di preghiera in centro, che è un luogo molto umile e inadeguato per le loro necessità, e pregare in una vera moschea». Il medesimo auspicio vale naturalmen­te anche per i tantissimi fedeli di Firenze, costretti a pregare nel vecchio garage adibito a moschea in piazza dei Ciompi, da tempo considerat­o non consono.

La struttura di Figline, ubicata in via della Comunità Europea, è stata acquistata all’asta dalla comunità islamica per 300mila euro. È grande 600 metri quadrati e ha una capienza potenziale di circa mille fedeli. Secondo l’imam però, saranno circa 250 quelli che pregherann­o abitualmen­te a Figline. La nuova struttura, oltre alla sala di preghiera, ospiterà anche convegni sul dialogo interrelig­ioso e corsi di lingua italiana e araba. L’inaugurazi­one è prevista in autunno. Qualche malumore è nato tra i negozianti della strada, che chiedono alla comunità islamica il rispetto delle regole.

«È stato possibile realizzare questo centro — ha proseguito Elzir — perché abbiamo trovato il momento adatto, l’ambiente e le condizioni politiche giuste. E ci auguriamo che questo momento possa arrivare presto anche a Firenze». Al momento però, «non ci sono novità», ha detto ieri mattina il sindaco di Firenze Dario Nardella. Era stato proprio Nardella, qualche mese fa, ad avanzare l’ipotesi di un luogo di culto islamico all’ex caserma Gonzaga, tra Firenze e Scandicci. Un’idea tramontata sul nascere, all’indomani delle posizioni piuttosto perplesse del sindaco di Scandicci Sandro Fallani e del segretario del Pd Matteo Renzi.

In ogni caso, ha precisato ancora una volta Elzir, «il nostro obiettivo non è realizzare soltanto una moschea, ma più moschee in luoghi diversi per offrire a tutti i fedeli la possibilit­à di pregare». La preghiera come diritto da esercitare in luoghi consoni anche sul piano architetto­nico, estetico e funzionale, non solo e non più in vecchi garage, scantinati e fondi commercial­i, come invece spesso ancora avviene. L’imam auspica che in futuro, «le moschee potranno essere tali anche da un punto di vista architetto­nico», così come avviene in molte città europee.

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Imam Izzedin Elzir presidente dell’Ucoii

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