Lisa, con sua figlia in carrozzina Accoltellata dalla follia jihadista
Aretina, 34 anni, ricercatrice, è tra le donne ferite a Turku. Non rischia la vita
Passeggiava con la bambina di sei mesi in carrozzina in piazza Puutori a Turku, Finlandia, quando è stata raggiunta da più di una coltellata alla spalla. Lisa Biancucci, ricercatrice di 34 anni originaria di Bibbiena, Comune del Casentino, è una delle otto donne rimaste ferite nell’aggressione di stampo jihadista avvenuta venerdì nella cittadina del sud della Finlandia, dove la donna si è trasferita da due anni e mezzo. Due le vittime. Lisa è stata portata all’ospedale e operata d’urgenza. Adesso si trova in terapia intensiva, dovrà rimanere sedata per qualche altro giorno ma non è in perino colo di vita. L’attentatore, un giovane marocchino di 18 anni, si era scagliato contro la folla al grido di «Allah Akbar». Poco dopo è stato arrestato dalle forze di polizia che ha spiegato come lui puntasse soprattutto a colpire le donne.
Inizialmente era scattata un’indagine per omicidio, poi ulteriori informazioni hanno indotto gli inquirenti finlandesi ad orientarsi sulla pista terroristica. L’unità di crisi del Ministero degli Esteri e l’ambasciata italiana a Helsinki si sono immediatamente attivate per fornire ogni assistenza. «Siamo stati avvisati venerdì sera — racconta Dimitri, cugi- della ragazza — Tanta paura ma speriamo che tutto possa risolversi al meglio. La sorella Sara e la zia Ivona sono partiti stamani (ieri, ndr), aspettiamo loro notizie». «L’importante — ha aggiunto lo zio — è che non sia in pericolo di vita».
Ad avvisare la famiglia del ferimento di Lisa è stato il marito, anche lui ricercatore, che al momento dell’attentato si trovava a lavoro. I genitori, entrambi pensionati, sono rimasti a Bibbiena. Forse partiranno nei prossimi giorni. Lisa Biancucci, una ragazza riservata ma professionale e molto scrupolosa, dopo essersi laureata in Scienze dell’educazione nella sede aretina dell’Università di Siena ha poi conseguito la specializzazione in Etnologia e Antropologia culturale nell’ateneo di Siena. Era il 2015 e in quel periodo già faceva avanti e indietro fra Bibbiena e Turku dove viveva il suo compagno, di origine brasiliane, ricercatore di zoologia. Poi la decisione di trasferirsi in Finlandia dove, da oltre un anno, ha trovato impiego nel suo settore. A completare la famiglia, da sei mesi, è arrivata anche una figlia. «Ho sentito per telefono il padre di Lisa — racconta il sindaco di Bibbiena, Daniele Bernardini — Nonostante la preoccupazione riesce a mantenere la calma e il sangue freddo: la famiglia è in contatto costante con il consolato italiano e le condizioni di Lisa non sono gravi. Come comunità ci siamo resi disponibili per offrir loro tutto l’aiuto di cui hanno o avranno bisogno».