Vaccini, migliaia di lettere alle famiglie E un anno per rispettare l’obbligo
Vademecum dalle scuole: chi vuol mettersi in regola può iscrivere il figlio presentando la richiesta
Con la nuova legge sull’obbligo delle vaccinazioni, cominciano ad arrivare ai genitori le lettere dalle scuole dei loro figli. In attesa che l’Asl Toscana Centro — Firenze, Prato e Pistoia — metta a punto un modello organizzativo semplificato che consentirà di evitare di procurarsi i certificati vaccinali, i dirigenti scolastici prendono alla lettera le nuove norme per illustrare il quadro ai genitori. Entro il 10 settembre per nidi e materne, e entro il 31 ottobre per le scuole dell’obbligo, le segreterie delle scuole dovranno ricevere dalle famiglie almeno le autocertificazioni. Per i certificati veri e propri ci sarà tempo fino al 10 marzo 2018.
Dalle lettere inviate alle famiglie emergono anche importanti dettagli nuovi, per i genitori che ancora non hanno vaccinato i figli e hanno però intenzione di mettersi in regola: «Potrà essere prodotta copia di formale richiesta di vaccinazione alla Asl competente (e inizialmente anche solo un’autocertificazione della richiesta, ndr), e tale vaccinazione dovrà essere effettuata entro la fine dell’anno scolastico di cui si tratta», recita ad esempio la lettera inviata ai genitori dell’istituto comprensivo Pestalozzi di Firenze. Di fatto, l’applicazione della legge è morbida e si dà ai genitori il tempo per recuperare le tappe saltate, una scelta fatta per spingere verso le vaccinazioni e non per escludere i bambini da scuola. Ma sembra che così possa anche aprirsi un varco per ritardare l’espulsione da scuola per i figli di genitori anti-vax: perché fino al 10 marzo hanno la possibilità di autocertificare la richiesta di un appuntamento agli ambulatori dell’Asl. E nel caso in cui dovessero riuscire a ottenere un appuntamento abbastanza lontano del tempo, avrebbero la possibilità di tenere a scuola il bambino fino a fine anno o quasi.
Proprio il modello Asl Toscana Centro, che sarà messo a punto nei prossimi giorni, potrebbe disinnescare questo possibile inconveniente: i genitori non dovranno chiedere o fornire alcun certificato, saranno le scuole a spedire all’Asl gli elenchi delle classi con i nomi dei ragazzi. E l’Azienda sanitaria provvederà a verificare lo stato vaccinale di tutti i bambini, contattare i genitori, fissare gli appuntamenti per le iniezioni e, in caso di rifiuto, segnalare i casi alle autorità competenti (ovvero il Comune per i nidi e le materne privati o comunali, il ministero per le materne statali) in modo che provvedano all’espulsione del bambino non vaccinato.
Le lettere inviate dalle scuole ai genitori illustrano inoltre i casi in cui è consentito non vaccinare il figlio: se ci sono motivi medici (come una malattia) che consiglino l’esonero o il differimento; e se il bambino ha già sviluppato la malattia e quindi è immune. Per questi casi, è un’altra precisazione sostanziale fornita dai presidi, non è prevista autocertificazione. Servono «documenti rilasciati dalle autorità sanitarie competenti», vale a dire i certificati del medico di famiglia, del pediatra o dell’Azienda sanitaria.