Sui passi di Dino Campana (con le scarpe musicali)
Oggi a Marradi Marco Parente celebra il compleanno del poeta
Performance Con i Canti Orfici disegniamo un paesaggio fatto di strati rocciosi e partiture melodiche
Se pensiamo a Dino Campana come poeta viaggiatore, instancabile camminatore, anima turbolenta sempre in movimento; e non solo attraverso l’Appennino, dalla sua Marradi a Firenze e ritorno nel lungo inseguimento d’amore con Sibilla Aleramo, ma anche per il mondo: Svizzera, Francia, Belgio, Argentina. E se ce lo ricordiamo nell’interpretazione di Carmelo Bene: una specie di rock star ante litteram, con un’anima elettrica musicale. Ecco: non stupisce che un cantautore dal piglio surreale e dall’istinto che lo porta sempre a sperimentare come Marco Parente decida di celebrarlo con delle «scarpe musicali». Mettendo in musica il suo rapporto col viaggio, con la terra, l’eterna ricerca di nuovi orizzonti, confronti e idee, che hanno reso l’autore dei Canti Orfici un autore perennemente tormentato e mai sazio, sempre affamato di nuove esperienze emotive.
Oggi si celebra il 132° compleanno del poeta maledetto di Marradi. E il suo paese natale, sul confine appenninico, lo ricorda come ogni anno nel giardino del Palazzo Torrigiani. Quest’anno il Centro Studi Campaniani presieduto da Mirna Gentilini ha chiamato per ricordarlo Marco Parente, poliedrico artista napoletano ma trapiantato a Firenze ormai da oltre vent’anni, nato batterista post-new wave e poi rinato cantautore da chitarra e voce. Il suo spettacolo I passi della cometa — La poesia incorruttibile di Dino Campana, che vedremo stasera alle 21 fa da fiore all’occhiello a una lunga giornata di celebrazioni con i Canti Orfici del poeta toscano trasformati in una «passeggiata sonora», che chiude gli interventi della poetessa,drammaturga e critico letterario Maura Del Serra sugli «Spiriti Danteschi in Campana» e del giornalista Dino Castrovilli. Marco Parente suona la chitarra, canta e recita Campana indossando delle «scarpe sonore»: una performance che ha definito «una camminata finalizzata all’ascolto» in cui interagirà con gli «Strati Sonori» della musicista sperimentale Sadi Oortmood.
«Non mi reputo adatto — ha spiegato Parente — e forse non è neanche la mia intenzione, a riferir mediante lettura la poesia del poeta, proverò dunque a farla echeggiare da un paesaggio all’altro come strati rocciosi in partiture melodiche, un “fare paesaggio” generato dalle parole di Dino Campana». Campana in questa ricca stagione di tributi è stato declinato in molti modi diversi dagli artisti toscani: dall’approccio world-rock di Massimiliano Larocca, Riccardo Tesi e Sacri Cuori con l’album e lo spettacolo Un mistero di sogni avverati e la collaborazione di Nada, ai Chille de la balanza che ne stanno narrando i dolori e le sventure come frequente inquilino dei manicomi di Firenze e altre parti d’Italia, e il carteggio amoroso con la poetessa Aleramo. Marco Parente ne dà una visione ancora diversa e più intima, dove la musica incontra i rumori del cammino.
I posti sono limitati ed è consigliata la prenotazione: per informazioni telefonare al Centro Studi Campaniani al numero 055 8045943.