Corriere Fiorentino

Icardi con una doppietta nei primi 15 minuti stende i viola: decisive le assenze di Badelj e Chiesa Pioli ha ancora bisogno di tempo per migliorare una squadra rivoluzion­ata e piena di giovani

Ko a San Siro Con una doppietta nei primi 15 minuti Icardi lancia l’Inter: tris di Perisic nel finale La rivoluzion­ata squadra di Pioli deve ancora trovare i meccanismi giusti, sia in difesa che a centrocamp­o

- di Leonardo Bardazzi

MILANO La prima dell’anno è una bella doccia fredda. La baby Fiorentina di Pioli è un cantiere aperto, ma alzi la mano chi non se l’aspettava.

Sei facce nuove dall’inizio — di cui un paio arrivate in settimana — e contro una squadra solida, forte, ricca e consolidat­a, non lasciavano presagire granché di buono per la truppa viola. Anche perché oggi come oggi la Fiorentina è più debole dell’anno scorso. Contro l’Inter cinese il duello è impari, in ogni reparto e sotto tutti i punti di vista. La squadra di Spalletti è rimasta padrona del campo dall’inizio alla fine, con il grande ex Borja Valero a tratti sontuoso e Icardi ispiratiss­imo alla faccia di qualche acciacco estivo. Il bomber argentino (stravinto il duello col connaziona­le Simeone) si guadagna un rigore su ingenuità di Astori e segna il raddoppio di testa nel giro di 14 minuti lasciando di sale Vitor Hugo, uno dei tanti ieri sera ad essere parso a dir poco spaesato. Un anno fa Pioli, proprio a San Siro e proprio contro la Fiorentina, festeggiav­a alla grande (finì 4-2 con due gol nerazzurri in avvio, proprio come ieri) il suo debutto interista. Stavolta invece si lecca le ferite e medita su quello che potrà essere il campionato viola. Certo, con Chiesa in fascia, Badelj (ieri non al meglio) in mezzo, Saponara (speriamo presto) sulla trequarti e magari l’argentino Pezzella in difesa, il tasso tecnico viola potrà essere alzato, ma certe perplessit­à restano: Benassi per esempio sulla trequarti è un pesce fuor d’acqua. Non ha il passo né la tecnica per incidere sul gioco offensivo e anche come schermo contro Borja ha fatto flop. Pure Sanchez in mezzo è stato un mezzo disastro, mentre Veretout, pur pasticcion­e, se non altro è il classico giocatore muscolare che si danna l’anima. Interessan­ti semmai sono stati un paio di dribbling del giovane portoghese Gil Dias, schierato esterno destro d’attacco e capace ogni tanto di saltare la difesa interista. Salah, Joaquin, Cuadrado e compagnia erano altra roba, ma il giovanissi­mo mancino è da tener d’occhio. Discreto anche Eysseric, da cui è partito l’assist per l’unico tiro in porta del primo tempo di Simeone. Il Cholito a proposito fatica parecchio a vincere i duelli fisici con Miranda, ma al 40’ chiede un rigore: sarebbe stato il primo concesso alla Fiorentina con il Var, ma dopo due minuti di consultazi­oni, l’arbitro Tagliavent­o (su consiglio dei tecnici ai monitor) fa cenno che il fallo sul numero 9 viola non c’era.

Il primo impatto con la moviola in campo comunque non convince. Troppo il tempo intercorso per decidere (il Meazza ha fischiato sonorament­e), mentre il direttore di gara (teoricamen­te colui che dovrebbe decidere) è rimasto immobile sul campo in attesa di un segnale dai colleghi.

Oltre che per Pioli insomma, c’è lavoro anche per il presidente degli arbitri Nicchi e il designator­e Rosetti. Var a parte, il monologo interista non produce ulteriori scossoni solo per le parate di Sportiello, l’ingenuità di Perisic in contropied­e (palla persa di Veretout) e l’erroraccio dell’altro ex Vecino a un passo dalla porta.

Nella ripresa va un po’ meglio, anche perché l’Inter si accontenta di gestire il risultato un po’ troppo presto. Benassi si fa male al ginocchio (dentro Cristoforo), mentre Babacar prende il posto di Simeone. E proprio Baba scalda i guantoni di Handanovic con un gran tiro che poteva riaprire la partita. Nel finale c’è anche lo sfortunato palo di Veretout, ma pure il tris di Perisic.

A Pioli insomma non restano che gli applausi convinti («Grazie Mister Pioli, unico vero interista della scorsa stagione», recitava uno striscione della curva nerazzurra) e l’affetto del pubblico di San Siro. Il lavoro non gli mancherà davvero. Se quella di ieri era una partita dal pronostico chiuso, da domenica prossima al Franchi contro la Samp serviranno punti. E qualche certezza in più.

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 ??  ?? A sinistra Stefano Pioli Sopra la rimessa Handanovic con Eysseric in pressing
A sinistra Stefano Pioli Sopra la rimessa Handanovic con Eysseric in pressing

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