Verso la serie C
La febbre a novanta delle toscane: Pisa e Livorno favorite
Ci siamo, una settimana al via della serie C più toscana degli ultimi 40 anni. Al netto dello sciopero minacciato dal sindacato calciatori (anche se sembra quasi scongiurato) che potrebbe far saltare la prima giornata fissata per domenica prossima, con 10 squadre su 19 ai nastri di partenza del girone A e 90 derby in programma sarà quasi un torneo del Granducato. Anche se sulla carta la grande favorita, assieme al Pisa, resta l’Alessandria, e con una unica promozione diretta in B in palio: dalla seconda alla decima classificata potranno provarci tramite mega play-off la cui formula è ancor più complessa dello scorso anno e designerà una sola vincitrice su 28 partecipanti. Le retrocessioni si riducono da 3 a 2, decretate dai play-out se non ci sono più di 8 punti di distacco (ultima contro quart’ultima e penultima-terzultima gli incroci). Il mercato non è ancora completo, ma è già possibile delineare una immaginaria griglia, con obiettivi e potenzialità delle toscane al via.
Pisa
Da Gattuso a Gautieri. Tra un’infinità di differenze, solo l’iniziale del cognome tra i due. Nel biennio intenso e mai banale con Ringhio in panchina, i nerazzurri la Serie B l’hanno raggiunta e subito salutata. Per risalire prontamente (magari stavolta senza passare dai play-off, divenuti assai più laboriosi rispetto al 2016), il presidente Corrado si è affidato al tecnico di Napoli, senza curarsi troppo dei suoi trascorsi alla guida del Livorno. Nuovo allenatore e rosa rivoluzionata, ma con la conferma dei senatori (capitan Mannini in primis).
Livorno
Dopo la «solita» cessione del club tentata e non riuscita ad inizio estate, Spinelli è rimasto in sella anche se il patron Aldo pare aver dato le redini al figlio Roberto con la responsabilità dell’area tecnica a Nicola Pecini, che ha a disposizione un budget discreto per la categoria. L’allenatore, l’emergente Andrea Sottil, reduce dalla bella stagione al Siracusa, ha chiesto rinforzi. Dietro Alessandria e Pisa ci sono gli amaranto, ma con Gasbarro e Moscati in uscita verso la B, serve più di un colpo per reparto.
Arezzo
Anche ad Arezzo estate agitata. Mauro Ferretti è rimasto alla guida del club suo malgrado, partirà con una penalizzazione e parla di «ridimensionamento», ma sulla carta la squadra sembra in grado di stare nelle zone alte. Se in panchina si affida all’esordiente Claudio Bellucci (ex giocatore di Sampdoria, Bologna e tante altre) in campo gioca la carta «grandi vecchi»: dopo Moscardelli, confermato, ci riprova con altri due pezzi grossi stagionati, Cutolo e Cellini. Tornassero quelli di qualche anno fa sarebbe l’attacco più forte.
Siena
A Siena da un anno e mezzo, questa però si può considerare la prima vera stagione della gestione Anna Durio. In panchina una bandiera amatissima come Michele Mignani (e Simone Vergassola come vice), in campo una squadra ambiziosa. Trattenuto il centravanti Alessandro Marotta, richiesto da mezza serie C, l’organico è di prima fascia, appena dietro le superfavorite e il mercato non è ancora finito.
Carrarese
L’azzurro dei bei tempi che furono di Empoli è oggi mescolato al giallo, base portante di una Carrarese che intende lasciarsi alle spalle un passato recente condizionato dal fallimento e dal rischio di sparire dal calcio che conta. Silvio Baldini in panchina (non stipendiato, per sua scelta: ha voluto solo una maxi-penale in caso di esonero), Gianluca Berti dietro la scrivania, Marchionni, Tavano e Coralli ancora in campo per riaccendere l’entusiasmo di una piazza sonnacchiosa. La riprova? Lo slogan della campagna abbonamenti «Culliamo il sogno».
Lucchese
L’eredità lasciata dalla scorsa stagione — quarti dei playoff, eliminazione col Parma — è pesante solo all’apparenza. Ha ancora voglia di sorprendere, la Lucchese. Che riparte da Giovanni Lopez, tecnico tornato a marzo e di lì a brevissimo in grado di rigenerarla, sin quasi a sfiorare la Final Four. Organico non stravolto, ritoccato sì. I più esperti (Nolè, Espeche, Fanucchi, Di Masi, Mingazzini Capuano) sono rimasti e su di loro si punta per assicurarsi quanto prima la salvezza. Per poi riprovare a stupire.
Pontedera
Per sostituire il maestro Indiani il Pontedera ha puntato sull’allievo Ivan Maraia in tempi non sospetti: la presentazione ufficiale risale addirittura alla metà di maggio. Una scelta all’insegna della continuità e dell’intenzione di alzare l’asticella, puntando non più solo alla salvezza diretta, ma all’accesso ai play-off. In quest’ottica sono da leggere le conferme delle due icone Grassi e Caponi e l’innesto di un attaccante da doppia cifra (Pesenti).
Pistoiese
Quello tra Paolo Indiani e la Pistoiese è un amore che ricomincia. Il tecnico di Certaldo aveva già allenato gli arancioni nel 2011/12 quando, da subentrato, li aveva portati a sfiorare i play-off di Serie D, partendo dall’ultimo posto. Già, i play-off. Quelli di Lega Pro la Pistoiese li ha inseguiti invano in queste annate. Adesso punta su un tecnico esperto e che la piazza (da rivitalizzare) la conosce bene. Squadra colma di giovani, alcuni di belle speranze, ma ancora da completare.
Prato
Dopo il terremoto dell’inchiesta sulla tratta dei babycalciatori che ha coinvolto il dimissionario presidente Paolo Toccafondi difficile concentrarsi sul campo. E resta la spada di Damocle della presunta combine dello scorso playout: in attesa di novità dalla Procura Figc la squadra è stata costruita come al solito, con tanti giovani (in panchina l’esordiente Pasquale Catalano, ex assistente di De Zerbi) e l’obiettivo salvezza. In queste condizioni sarebbe un’impresa.
Gavorrano
È già un miracolo esserci per un realtà piccolissima anche se con alle spalle una proprietà solida. La famiglia Mansi all’esordio assoluto in terza serie ha puntato sulla conferma del tecnico Vitaliano Bonuccelli (prima tra i professionisti) e il gruppo che ha vinto il campionato scorso tra i dilettanti. Non avendo lo stadio a norma per la serie C giocherà le partite a Grosseto, sempre in trasferta.